Assistenza ai trapiantati nella Fase 2

Assistenza ai trapiantati nella Fase 2

13 Maggio 2020 0 Di Al. Ma.

Intervista al dottor Franco Martino, presidente dell’Associazione italiana trapiantati di organi – Aitf – OdV – Caserta. Un’organizzazione molto attiva sul territorio provinciale e nazionale.

 

Presidente Martino, ci vuole raccontare come si sta svolgendo l’attività di un’associazione come l’Aitf in questi tempi di emergenza Covid-19?               

Pur costretti a rimanere reclusi in casa, l’associazione non ha fatto mai mancare la propria vicinanza ai suoi sodali. Anche se l’attività è stata svolta “da remoto”, come va di moda dire oggi, in questi due mesi non solo non è mai cessata, ma paradossalmente i contatti sono addirittura aumentati, perché mantenuti costantemente attraverso continue telefonate; mediante i social, videochiamate e tramite e mail, a tutte le ore del giorno, al fine di fornire: consigli, dare coraggio ai più fragili, delucidazioni varie e, talvolta, anche per operare interventi nei confronti delle stesse direzioni dell’Azienda ospedaliera e dell’Asl del territorio, allo scopo di rappresentare e dirimere sul nascere qualsiasi problematica segnalataci.

Qual è la sua opinione sulle modalità di gestione attuate in ospedale a Caserta e più in generale sul resto del territorio?

Comincio dalla gestione dell’emergenza in generale. Mi faccia intanto dire che, nonostante l’essere stati presi alla sprovvista dalla grande pericolosità rappresentata dal virus, tutto sommato, noi cittadini della Campania siamo stati anche dei fortunati, perché al di là delle eccellenze che sono presenti nella nostra sanità regionale, le quali hanno subito dimostrato la loro professionalità nell’affrontare con giusta determinazione la sconosciuta pandemia, sono convinto che se non si è verificata una ecatombe è perché il caso ha voluto che il Covid-19 giungesse da noi in uno spazio temporale in cui a “dirigere l’orchestra” si è trovato l’uomo giusto al posto giusto. E questo nella vita non accade spesso. Sto parlando del presidente De Luca. Indipendentemente dal fatto che possa apparire più o meno simpatico ai cittadini, nessuno può negare quanto sia stata efficace la sua accorata attività nel governare in modo determinato la situazione. Per l’Aorn casertana, poi, posso certamente affermare che, considerate le note difficoltà a cui si è andati incontro, questa prima fase è stata affrontata egregiamente da una moltitudine di operatori sanitari coraggiosi, magistralmente guidati da una direzione strategica che, ad onor del vero, è sempre stata sul pezzo. Non posso nascondere, però, che notevoli sono i sacrifici a cui sono stati sottoposti tanti trapiantati e trapiantandi; mi riferisco a quelli più fragili, magari non affetti da patologie particolarmente gravi, ma che, comunque, hanno dovuto rinunciare a recarsi nella Unità operativa Satte, per farsi visitare, come di solito facevano. Si tratta, oltretutto, dell’unico punto di riferimento nell’intera provincia, ove è possibile trovare un’adeguata assistenza.

Ci spiega meglio perché questi pazienti avrebbero dovuto rinunciare a portarsi in ospedale?

Con piacere; hanno rinunciato anche a seguito dell’accorato appello rivoltogli dalla loro associazione, appello originato dalle particolari ed inaspettate condizioni che si erano venute a determinare nel reparto che, per puro senso di responsabilità, oltre che di buon senso, richiedevano che assolutamente si riducesse l’accesso ai soli pazienti con gravi patologie in corso, a causa dell’avvenuta riduzione del già insufficiente organico del Satte, composto da soli due medici, poi scesi all’improvviso ad una sola unità, su disposizione della Direzione generale per asserite esigenze da Covid-19.

Beh, dottor Martino, stando così le cose, ci è voluto un bel coraggio a fare un appello del genere, non crede?

Mi scusi, non credo si sia trattato di coraggio. Le ho appena parlato di senso di responsabilità. Ebbene, io credo che chi ha avuto l’onore di essere stato scelto da alcune centinaia di persone quale loro rappresentante, debba sentire forte il dovere di tutelarle queste persone, anche quando ciò richiede la necessità di assumersi delle responsabilità. E io, in genere, non mi sono mai sottratto alle mie; soprattutto in un caso come questo che, ne sono convinto, l’appello è sicuramente servito a scongiurare il formarsi di lunghe ed inevitabili file di attesa nel corridoio antistante il reparto che, nonostante distanziati e con mascherine, avrebbero potuto esporre più facilmente al contagio soggetti già immunodepressi.

Cosa si aspettano i trapiantati e i trapiantandi dalla seconda fase del Covid-19?

Con la fase due, pur rispettando tutte le norme di sicurezza per tutelare la salute, anche per lo stesso personale sanitario, si deve far ritornare a pieno regime l’assistenza dovuta ai trapiantati e trapiantandi, ripristinando innanzitutto anche le prestazioni strumentali quali ecografie e elastometria epatica tramite apparecchio Fibroscan. Tutto ciò anche attraverso l’adeguamento dell’organico dei medici e, nello stesso tempo, cominciare subito, senza ulteriore ritardo, i lavori per la realizzazione del progetto conosciuto come “Area Trapianti”, di cui alla delibera dell’Aorn di Caserta, numero 463 del 27-06-2019. Un provvedimento finalizzato al potenziamento della rete regionale del Follow up dei trapiantati di fegato e rene, notoriamente supportato dall’Aitf casertana e già finanziato dalla Regione Campania. Progetto, peraltro, ben conosciuto al suo autorevole giornale, che lo aveva già diffusamente trattato l’anno scorso, all’atto dell’approvazione, dandone peraltro l’ampia notizia che, di solito, si riserva di dare agli avvenimenti ritenuti particolarmente importanti.

Si è vero, ricordo perfettamente. Comunque le assicuro che questo caso lo continueremo a seguire. Vuole aggiungere altro?

Si, soltanto ringraziarla di vero cuore per l’attenzione che da sempre riserva nei confronti dell’Associazione di trapiantati, e augurarle una buona giornata.