Attenzione all’ipercolesterolemia in età giovanile

Attenzione all’ipercolesterolemia in età giovanile

21 Luglio 2019 0 Di La Redazione

Il colesterolo alto prima dei quarant’anni rappresenta un rischio cardiovascolare per i successivi 30. È quanto emerge da uno studiopubblicato su Jaac.

Il monitoraggio dei lipidi tra i 25 e i 40 anni è un mezzo per misurare il futuro rischio cardiovascolare (Cvd). «I risultati dimostrano che il monitoraggio precoce dei lipidi prima dei 40 anni identificherebbe la maggioranza dei soggetti con alta probabilità di elevati livelli lipidici nel corso della vita e alto rischio Cvd a lungo termine» afferma il primo autore Karol Pencina, della Harvard Medical School, negli Stati Uniti. Sembra infatti che la maggior parte dei giovani adulti con elevati livelli di colesterolo non-HDL (non-HDL-C) continui ad averli alti anche nei successivi 25-30 anni. I ricercatori hanno modellato la progressione del non-HDL-C per più di 30 anni di circa 2.500 partecipanti (25-40 anni) allo studio Framingham Offspring. Durante il follow-up, le traiettorie dei livelli lipidici erano generalmente stabili. Le persone quindi potevano essere assegnate in modo affidabile al gruppo con non-HDL-C alto o basso alla base di due misurazioni effettuate tra i 25 e i 40 anni di età. Con due valori elevati, la probabilità di avere un valore di non-HDL-C alto nei successivi 3 decenni era dell’80%. Al contrario, con due valori bassi, la probabilità di avere il non-HDL-C era dell’8,8%. Inoltre, il rischio Cvd nei successivi 25 anni era del 22,6% nei giovani adulti con non-HDL-C alto, contro il 6,4% in coloro con livelli bassi. Quando si calcola il rischio Cvd, l’età è un fattore dominante, così i farmaci preventivi vengono prescritti solo per un numero esiguo di giovani anche nel caso di un profilo a rischio. Gli autori hanno calcolato che la terapia con statine avrebbe evitato 1 evento Cvd ogni 8 individui trattati. I risultati, oltre a sottolineare l’importanza di monitorare i livelli di non-HDL-C prima dei 40 anni per prevenire il rischio CVD, identificano un sottogruppo di giovani adulti che beneficerebbe della terapia con statine nel lungo termine.