Autistici: senza cure “per legge”
23 Dicembre 2018La pronuncia della Consulta che, il mese scorso ha bocciato la legge regionale in materia, ha finito per penalizzare pesantemente i pazienti affetti dalla grave patologia.
Dura lex sed lex. Mai come in questo caso è vero il vecchio brocardo: la legge è dura ma è la legge. Senza entrare dettagliatamente nel merito del “pasticcio normativo” tra leggi confliggenti, succede che, in Campania, una pronuncia del giudice finisce per lasciare senza alcuna certezza dell’assistenza sanitaria ben ventiquattro mila pazienti affetti da spettro autistico, oltretutto minorenni. Perché a questo ha portato il ricorso avanzato dal passato Governo “amico” di centrosinistra che davanti alla Suprema Corte ha impugnato la legge regionale sull’autismo in quanto contrastante con i poteri commissariali, peraltro posti in capo al governatore della Regione Vincenzo De Luca.
“L’interferenza della legge regionale impugnata con le funzioni commissariali ne comporta l’illegittimità costituzionale per contrasto con l’articolo 120, secondo comma della Costituzione, non essendo sufficiente a preservare la legge da tale vizio la generica clausola di salvaguardia contenuta nell’articolo 20.” Così si è espressa la Corte costituzionale e giudicando pertanto illegittima la legge della Regione Campania del 28 settembre 2017, numero 26: Organizzazione dei servizi a favore delle persone in età evolutiva con disturbi del neurosviluppo e patologie neuropsichiatriche e delle persone con disturbi dello spettro autistico.
Pronuncia favorevole così all’ex Governo ed il “guaio” è tratto: i pazienti campani che soffrono di autismo sono restati al palo, segnatamente per quanto attiene al metodo Aba che, invece, si è rivelato molto efficace nel trattamento di questa patologia.
Va un po’ meglio in provincia di Caserta dove, dopo un tiro e molla comprensivo anche di un interrogazione regionale, l’Azienda sanitaria locale per il secondo anno consecutivo riesce a trovare, nelle pieghe del bilancio, i fondi da impiegare per l’assistenza.
Meno bene nelle altre province dove o la Regione ricorre ad individuare risorse in altre voci di bilancio (Sociale?) oppure si fa il minimo indispensabile con i normali interventi sanitari.
I dati riferiti dall’Istituto superiore di Sanità, indicano che in Italia la presa in carico da parte dei Servizi di neuropsichiatria infantile di bambini con diagnosi di autismo è di 2,5 casi per 1.000 unità. In Campania l’incidenza è di 782 nuovi casi l’anno.
Non sono belle notizie.
Intanto la suprema Corte ha espresso anche un giudizio sul commissariamento “un’anomalia protratta per oltre un decennio, senza che l’obiettivo del risanamento finanziario sia stato raggiunto, con tutte le ripercussioni che esso determina anche sugli equilibri della forma di governo regionale”.
Risanamento a parte, un giudizio condivisibile sull’aspetto anomalo che, nel rispetto della legge, determina carenze assistenziali.