Autunno…e venne il tempo della melagrana!

Autunno…e venne il tempo della melagrana!

12 Ottobre 2018 0 Di Andrea Del Buono *

Il frutto (Punica Granatum) vanta una quantità impressionante di principi attivi, tutti benefici per l’organismo, atti a dare un aiuto efficace contro molte malattie ad alto impatto.

Rinviata l’estate, arriva l’autunno, per molti questa stagione è sinonimo di malinconia e malumore, ma in realtà nelle origini della parola autunno è celato un significato diverso, deriva dal verbo latino augere, ovvero aumentare, arricchire; la radice au- (dal sanscrito) racchiude il significato di saziarsi, godere, infatti proprio in questo periodo dell’anno la natura ci riserva un sacco di sorprese e ricchezze per il benessere del nostro organismo, l’uva rossa con il suo contenuto di resveratrolo molecola anti age, le olive, noci, nocciole, , mele, pere, kiwi, funghi e melograno. Siamo alle prese con i primi freddi e la pioggia. Ecco qualche suggerimento su cosa mangiare in questa stagione per non ammalarsi.

I cibi dell’autunno per star bene e prepararsi ai freddi invernali, devono sempre rispettare la regola fondamentale di ogni stagione che è quella di variare la nostra dieta e renderla equilibrata, rispettando i criteri di stagionalità, freschezza e sicurezza degli alimenti. L’autunno ci fa pensare a raffreddori e ai primi malanni e, per questo motivo, un modo per rafforzare l’organismo e preservare la salute è quello di assumere spremute di frutta fresca come gli agrumi, ma non tutti spesso tollerano l’acidità del pompelmo, bergamotto o arance ed ecco un frutto molto speciale ricco di vitamine e sali minerali come la melagrana i cui semi di colore rosso intenso sono ricchi di antociani, flavonoli e flavonoidi dotati di proprietà antiossidanti utili a difenderci dai malanni stagionali.

Il nome comune “melo-grano” affonda le radici nel latino antico malum e granatum, termini che in italiano rimandano rispettivamente alle parole “mela” e “con semi”. La traduzione letterale “mela con semi” esprime appieno le caratteristiche peculiari del melograno. Malgrado la traduzione alluda ad una mela, il melograno, oltre al nome, della mela (propriamente detta) ne riporta solo parzialmente la forma.

Ippocrate, padre della Medicina, valutò il melograno nei suoi attenti ed approfonditi studi, elogiandone le virtù medicamentose. Le proprietà benefiche ipotizzate vennero successivamente confermate prima dalla Medicina Popolare e poi dalla Scienza Ufficiale.

Proprietà e impieghi.
Da ormai troppo tempo si discute sulle presunte proprietà del melograno: tra le svariate ipotesi, alcune sono state effettivamente dimostrate, altre, invece, rimangono nella storia della Medicina popolare.

Tra le proprietà dimostrate:

Vermifugo: nella corteccia di melograno si è osservato che la pellettierina (molecola alcaloidica) agisce con effetto paralizzante, specificatamente nei confronti della tenia; Si usano per le proprietà medicinali la corteccia delle radici prelevata in primavera o in autunno, e la scorza dei frutti raccolta in autunno, ricche di tannino, tagliate a pezzetti e fatte essiccare all’aria.  La polvere ottenuta, utilizzata come decotto, ha proprietà tenifughe, astringenti, e sedativo nelle dissenterie;

Frutto anticancro

Il melograno rientra nella categoria dei possibili frutti ad azione anticancro. L’attività viene attribuita all’acido ellagico, in grado di rallentare il consumo della P53 (o proteina tumorale 53), un potente antioncogeno che riveste la funzione di soppressore antitumorale. I risultati hanno mostrato che l’aggiunta di succo di melograno concentrato all’1 % nelle colture cellulari ne bloccava completamente la crescita, mentre al 5% oltre a bloccare la crescita ne uccideva un numero significativo. L’estratto metanolico del pericarpo di melograno è ricco di bloccanti estrogenici che legandosi al recettore degli estrogeni non interferiscono a livello pelvico (utero) a differenza dell’estradiolo o del tamoxifene. Nelle cellule normali non si osservava nessuno effetto.

Riduce le molecole cattive che nel diabetico sono responsabili del danno delle arterie e del sistema nervoso periferico (AGEs).

Il succo di melograno grazie all’acido ellagico può ridurre l’insulino-resistenza (molto interessante nel diabetico obeso) e la formazione di AGEs (advanced glycation endproduct) che si formano quando lo zucchero nel sangue (glucosio) interagisce con le proteine, danneggiandole e causando le note complicanze cardio-vascolari tanto temute nella malattia diabetica.

Cronoageing

L’acido ellagico contenuto nel succo di melograno allunga il ciclo di vita dei fibroblasti, che sono le cellule che ci servono per invecchiare bene e ridurre le rughe.

Malattie cardiovascolari

Il melograno riduce i livelli di colesterolo e di pressione arteriosa, inibisce l’aggregazione piastrinica e riduce lo spessore della placca ateromasica. In un recente studio, il consumo giornaliero di succo di melograno per 1 anno ha ridotto la pressione arteriosa del 12 percento e la placca ateromasica del 30 percento.

Per Concludere

Prepariamoci un bel bicchiere di succo di melograno, aggiungiamo i suoi semi all’insalata, inseriamolo nella merenda pomeridiana, ma non esageriamo!

* Medico-naturopata