Avellino, innovativa metodica per risolvere un caso di trombosi venosa profonda
25 Marzo 2021Loris Flora: “Per rendere sicura tale procedura ed evitare la migrazione di trombi a livello polmonare è stato utilizzato un filtro cavale di ultima generazione”.
È stata dimessa in buone condizioni di salute una 36enne di Montella (Av), trasferita da un’altra struttura sanitaria all’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino per una trombosi venosa profonda ed estesa.
La donna, ricoverata nell’Unità operativa di Chirurgia Vascolare, è stata sottoposta a un intervento di ricanalizzazione venosa mediante un innovativo sistema di tromboaspirazione. Tale procedura quando, come nel caso specifico, la trombosi è molto estesa, si effettua in due fasi: la prima, durante la quale si inietta un farmaco per sciogliere il trombo, e l’altra, in cui si asporta il materiale trombotico con il posizionamento di uno stent venoso nel tratto iliaco femorale, con l’obiettivo di mantenere la pervietà della vena liberata dal trombo.
“Per rendere sicura tale procedura ed evitare la migrazione di trombi a livello polmonare – spiega Loris Flora, direttore dell’Unità operativa di Chirurgia Vascolare – è stato utilizzato un filtro cavale di ultima generazione, che presenta la caratteristica di aprirsi dopo circa 60 giorni dall’intervento e di aderire alla parete venosa, in modo tale da non dover essere rimosso, garantendo il passaggio del sangue”.
L’intervento, perfettamente riuscito, è stato eseguito dal dottor Flora e dalla sua équipe, con la preziosa collaborazione del radiologo Giulio Lombardi.
La giovane paziente ha avuto un rapido recupero delle condizioni cliniche, con la scomparsa del dolore e la riduzione quasi totale dell’edema all’arto.