Avellino, Sumai sul piede di guerra
14 Marzo 2019Salta il previsto incontro in Asl ed il Sindacato unico medicina ambulatoriale indirizza una lettera di fuoco all’Azienda sanitaria irpina e, per conoscenza, ai vertici
Una dura reprimenda quella del Sumai della provincia irpina per stigmatizzare l’atteggiamento del management sanitario di Avellino che ha disertato il tavolo di confronto indetto per individuare un “modello di assistenza territoriale che è assolutamente necessario per alleggerire il carico dei ricoveri ospedalieri e gli accessi al pronto soccorso il cui numero elevato costringe a lunghe ed angoscianti attese”
“Tale incontro – si legge nella nota Sumai – non si è tenuto semplicemente perché ne è stata sottovalutata l’importanza e declassato a fastidiosa routine da parte dei suoi delegati i quali a distanza di oltre un’ora dal tempo stabilito, tranne una fugace comparsa di un dirigente poi allontanatosi e non più tornato, non si sono presentati al tavolo e non hanno informato la nostra delegazione né delle ragioni del ritardo né se l’incontro si sarebbe svolto”.
Secondo quanto denunciato dal sindacato si potrebbero anche ravvisare gli estremi di una condotta antisindacale anche a causa dei “numerosi precedenti di mancato rispetto delle prerogative del Sindacato (assenza assoluta di riscontro a tutte le nostre istanze poste sia per iscritto che verbalmente)” per cui il sindacato “ha preso atto della indisponibilità dell’Azienda ed ha emesso un comunicato stampa per informare la popolazione di quanto l’attuale dirigenza dell’Asl sia interessata alla sua salute ed all’efficienza dell’organizzazione della Medicina del territorio”.
“È da mesi – spiega il Sumai – per non dire da anni, che gli Specialisti Ambulatoriali operanti nell’Asl di Avellino non vedono riconosciuti i loro diritti così come sono declinati nell’ACN 2015: dalla mancata individuazione del fondo di competenza per la partecipazione ad attività progettuali (art. 39) al mancato pagamento mensile entro la fine del mese di competenza (art. 41 lettera C), dal mancato rinnovo del Comitato Zonale (art. 16) al mancato versamento del contributo previdenziale mensilmente o al massimo trimestralmente con modalità che assicurino l’individuazione dell’entità delle somme versate e dello specialista ambulatoriale o professionista cui si riferiscono (art. 50), fino alla mancata individuazione dei referenti (art. 4,5 e 6).” Ed ancora: A tutto ciò, e non per ultimo, si aggiunge l’assoluto abbandono in cui versano i distretti e gli ambulatori per mancanza di investimenti in tecnologie e miglioramento del decoro degli ambienti per garantire servizi migliori e più efficienti ai cittadini”.
Da qui la richiesta di un incontro urgente al manager ed in mancanza di un sollecito riscontro la proclamazione dello stato di agitazione degli Specialisti Ambulatoriali.