Baby anoressia, un fenomeno preoccupante in crescita

Baby anoressia, un fenomeno preoccupante in crescita

22 Ottobre 2024 Off Di La Redazione

Ragazzini che rifiutano il cibo. Sottolineare l’importanza della prevenzione per ridurre la diffusione di nuove forme patologiche, con 4 mila decessi all’anno nella fascia d’età compresa tra i 12 e i 25 anni.  Con questi obiettivi sono state presentate ieri mattina,  nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, le prime Linee Guida per la gestione della prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare, scritte da FoodNet e l’associazione Animenta, due realtà accomunate dall’impegno per il contrasto dei DCA. Il documento nasce con la volontà di definire i criteri, le buone pratiche e le procedure necessari per nella messa in atto di interventi di prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) nelle scuole di ogni ordine e grado, destinati a dirigenti scolastici, professionisti del settore psicologico e operatori di realtà impegnate nella lotta ai DCA. A presentare il documento, Marianna Madia, Deputata del Partito Democratico; Maurizio Colombo, Presidente dell’Associazione Food for Mind; Maruska Albertazzi, attivista per i DCA e regista. 

I numeri di un’emergenza che aumenta nei giovanissimi: il fenomeno della baby anoressia 

Si parla di patologie complesse, inserite tra i disturbi mentali con il più alto tasso di mortalità, che solo in Italia colpisce circa 4 milioni di persone – il 5% della popolazione, di cui il 70% adolescenti – con un preoccupante abbassamento fino all’età pediatrica: si parla, infatti, di “baby anoressia” nel 3% della popolazione tra gli 8 e gli 11 anni, con oltre 300 mila minori italiani che ne soffrono, secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità. Eppure la prevenzione primaria dei DCA è ancora troppo poco diffusa, così come risultano insufficienti gli interventi e gli investimenti dedicati a quest’area. Il preoccupante abbassamento dell’età di esordio dei DCA mette quindi in luce come sia sempre più urgente intervenire sulle fasce maggiormente a rischio per promuovere un rapporto sano con l’alimentazione e insegnare a riconoscere e gestire in maniera funzionale la diretta connessione tra alimentazione e mondo emotivo attraverso la famiglia, i docenti e chi sta principalmente a contatto con bambini e adolescenti. 

“FoodNet e Animenta hanno lavorato alla redazione di queste Linee Guida per diffondere le coordinate e i criteri della prevenzione di qualità in un settore delicato come i DCA – spiega Deborah Colson, psicologa e psicoterapeuta responsabile del Progetto FoodNet -. Ci troviamo di fronte a un paradosso nel paradosso: i casi aumentano e le attività di prevenzione diminuiscono. Il nostro progetto nasce per diffondere l’idea che la prevenzione dei DCA non solo è possibile, ma è ormai necessaria: oggi, il Paese non ha nessuna risorsa per prevenire o curare i disturbi alimentari, a seguito anche del taglio del Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione operato dal Governo. Salute e benessere sono condizioni da co-costruire con il diretto coinvolgimento dell’individuo, dei gruppi e delle comunità sociali, che devono essere coinvolti e aiutati tramite lo sviluppo di concreti programmi di prevenzione.”