Benevento, muore per una caduta in ospedale

Benevento, muore per una caduta in ospedale

20 Dicembre 2024 Off Di La Redazione

Finisce in ospedale dopo una caduta domestica in cui rimedia traumi non gravi, ma tre giorni dopo, al culmine di una lunga odissea, viene ritrovato esanime dal figlio con le costole rotte, un polmone perforato e un vasto ematoma al capo: morirà poche ore dopo.

Per fare piena luce sul decesso di un uomo di 73 anni, di Montesarchio, avvenuto giovedì scorso all’ospedale “San Pio” di Benevento, la procura del capoluogo sannita, su esposto dei familiari della vittima (assistiti da Studio 3A), ha aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario, al momento contro ignoti.

L’autopsia è stata effettuata oggi dal medico legale Massimo Esposito.

La ‘via crucis’ del settantatreenne, che soffriva di alcolismo, inizia martedì 10 dicembre quando alle 7 del mattino il figlio lo ritrova a terra in camera da letto in seguito ad una caduta. L’uomo è cosciente, ma presenta escoriazioni al naso e un profondo taglio al ginocchio destro. Viene quindi allertato il 118 e il paziente viene trasportato in ambulanza al pronto soccorso del “Fatebenefratelli” di Benevento dove però, dopo gli accertamenti protrattisi per l’intera giornata, alle 6.30 di mercoledì 11 dicembre i sanitari lo dimettono. Gli esami, infatti, non evidenziano problematiche né ci sono lesioni particolari determinate dalla caduta, se non un dito rotto e una possibile frattura al setto nasale, ma non disponendo il nosocomio di un otorino, viene disposto il trasferimento del paziente al “San Pio”.
    Qui, “dopo lunghe ore trascorse su una barella, senza cibo nè cure”, si legge in una nota di Studio 3A, la sera dello stesso 11 dicembre l’anziano viene giudicato ‘dimissibile’, ma la notte seguente la situazione precipita: all’una di giovedì 12 dicembre il figlio trova il padre su un letto con le sbarre al pronto soccorso del “San Pio”, attaccato all’ossigeno e con i monitor al cuore. Vien sottoposto a una tac. I medici riferiscono poi al figlio che il padre aveva tre costole rotte, un polmone perforato e un vasto ematoma alla testa, ferite che potrebbe aver riportato con un’altra caduta, ma questa volta avvenuta in ospedale. Alle 3.30 di giovedì Felice F. va in arresto cardiaco una prima volta: riescono a rianimarlo. Ma nel pomeriggio, alle 17.20, il suo cuore cessa di battere.