Benjamin Boccioletti, la forza di volontà è ciò che ti fa superare i limiti
10 Giugno 2022Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro. (Pier Paolo Pasolini)
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un valido esponente di questo sport: Benjamin Boccioletti.
La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
Il covid l’ho vissuto in maniera differente da come l’hanno vissuta altri calciatori che stavano nel dilettantismo perché in quel periodo ero in una squadra professionista e questa cosa mi ha agevolato molto perché appunto il dilettantismo si fermò completamente del tutto, per poi ripartire la stagione seguente, mentre a noi professionisti ci hanno fatto terminare la stagione con gli spareggi.
Il covid mi ha condizionato più a livello personale piuttosto che in quello calcistico perché le restrizioni erano molto rigide ed il calcio è stato l’unico modo per “evadere” di casa.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Nella mia specialità, ovvero il calcio, ci sono state molte restrizioni ma per fortuna non ho quasi mai smesso di giocare tranne i 2/3 mesi di primavera dove ci fu il primo lockdown.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
La mia è stata una passione fin da piccolo perché sono cresciuto con la palla tra i piedi, ma comunque in famiglia da me sono tutti sportivi e si può dire che mi hanno tramandato questa passione.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Si può dire che la forza di volontà è molto importante perché spesso e volentieri aiuta a spingerti oltre i tuoi limiti, ma non solo nel calcio ma anche nella vita in generale.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Il mio consiglio a tutti quei ragazzi che vogliono avvicinarsi al mondo del calcio è quello di prenderlo come un divertimento, deve essere un qualcosa fatto a tempo perso e non deve essere un peso perché le cose fatte a tempo perso sono quelle cose che non ti pesano ma che fai volentieri.