Biagio Mozzillo, rispetto e umiltà i miei valori nello sport e nella vita
4 Giugno 2021Un recente studio condotto da IFO sul settore fitness e wellness indica che nel 2020 l’emergenza pandemia ha bruciato 2 miliardi di euro e oltre 200mila posti di lavoro.
Dal sondaggio condotto da IFO International Fitness Observatory in collaborazione con la società Egeria, coinvolgendo oltre 6.600 club in tutta Italia e coordinata da Paolo Menconi, presidente dell’Osservatorio, emerge che in Italia, a causa dell’emergenza coronavirus e delle conseguenti restrizioni, la perdita economica registrate dal settore dei fitness club ammonta, a oggi, a 2 miliardi di euro. E al gravissimo dato economico va aggiunta la perdita di 200 mila occupazioni stabili. Il 40% del campione sondato ha dichiarato di non sapere se ce la farà a resistere e per quanto tempo, mentre il 20%-25% dei club ritiene che non avrà più le risorse per sopravvivere alla crisi. IFO ricorda inoltre che l’industria del fitness e dello sport rappresenta, con il suo indotto, una realtà di rilievo nell’economia nazionale: il valore del mercato italiano costituisce l’8% di quello europeo, collocandosi al quarto posto nella graduatoria continentale, alle spalle di Germania (20%), Regno Unito (19%) e Francia (9%), contando più di 5,5 milioni di iscritti alle palestre e un valore di mercato annuale superiore ai 2,4 miliardi di euro.
«Per quanto il fitness sia un mondo “ludico” di svago – ha commentato Paolo Menconi, presidente di IFO –, che eroga servizi in modo apparentemente spensierato, di fatto ha un ruolo chiave: diffonde benessere psicofisico con un’offerta molto variegata e per tutte le tasche, quindi andrebbe considerato diversamente, quasi più vicino al mondo della salute che a quello dello sport, perché fare movimento fa star meglio, è medicina preventiva, e dovrebbe godere di un’attenzione differente. Fare fitness non è solo un passatempo: erano più di 5 milioni le persone che andavano in palestra per stare bene anche dal punto di vista psicologico, contrastando ansie e solitudine, per farsi del bene. I risultati di questa ricerca indicano che l’industria del fitness è in un momento difficilissimo senza precedenti e che va protetta con interventi strutturali seri e concreti, sia per chi vi lavora sia per i clienti, per consentirle di rimettere in piedi e continuare a guardare serenamente al futuro».
Per quanto concerne la sfera economica, prendendo come riferimento il 2019 oltre il 50% dei club interpellati ha stimato un mancato incasso superiore al 70%, il 21% ha dichiarato che sta accumulando debiti relativi ai pagamenti delle utenze e il 75% nonostante la chiusura sta pagando gli affitti/locazioni. Quasi l’87% del campione ha fatto sapere di ritenere le misure adottate finora insufficienti a sostenere il settore, suggerendo tra i provvedimenti principali forme di finanziamento a fondo perduto (78%), la sospensione di incombenze fiscali e bollette (66%) e l’emanazione di provvedimenti urgenti per il settore (58%). Il 20% ha dichiarato di non aver ricevuto ristori/contributi dallo Stato.
Lo studio ha confermato che la situazione è difficile per tutti, evidenziando alcune differenze per quanto concerne la capacità economica necessaria per resistere: il 14,7% ha dichiarato di avere autonomia ancora per 1 mese, il 31% per 2, il 48% per 3. Se la chiusura di protrae per altri 4 mese di stop, si rischia che oltre l’54% dei blub non sopravviva. Solo il 6,5% dei club potrebbe avere le risorse economiche per resistere a cinque mesi di chiusura, ma in generale regna l’incertezza: quasi il 40% dichiara di non sapere quanto può resistere ancora. Il sondaggio è stato somministrato tra il 24 gennaio e il 28 febbraio 2021. 6.639 operatori su tutto il territorio italiano hanno ricevuto il questionario: 2.555 hanno aperto l’e-mail e 455 hanno risposto al questionario composto da 19 domande.
Sentiamo a tal riguardo un valido esponente del settore. Biagio Mozzillo Laureato in Scienze delle Attività Motorie e Sportive presso l’Università degli Studi di Napoli PARTHENOPE Docente a contratto per l’insegnamento di “Attività Tecnico-Pratiche collegate all’insegnamento di Anatomia Umana” Università degli studi di Napoli PARTHENOPE.
Docente di Formazione Sportiva per Ente Italia Sport; Direttore Tecnico per Underground Strength & Camp; Collaborazioni con varie Università per seminari e pubblicazioni editoriali, Tutor dei tirocinanti laureandi in Scienze Motorie.
Coach certificato con diverse scuole internazionali: IKFF, CFSC, CSAC, FMS, STRONG FIRST, EBFA, EXOS. Preparatore atletico per agonisti, esperto di valutazione e riprogrammazione motoria, maestro di Karate 5° dan e Maestro di Kick Boxing 5°dan.
Come ha vissuto e vive Biagio Mozzillo la paura della pandemia ed il disagio legato alle indispensabili misure restrittive?
L’avvento della pandemia è stato un duro colpo per tutti, sia per come è arrivata sia per come si è sviluppata considerata la cattiva gestione da parte delle autorità governative. Ho vissuto questo periodo senza paura di contagiarmi seguendo uno stile di vita sano e da atleta, rispettando da sempre l’importanza della cura del corpo e dell’igiene. Questa pandemia ha pesato molto sulla mia vita dato che sono una persona molto attiva sia sul lavoro che nella vita privata. Sempre alla ricerca di nuovi stimoli per approfondire la mia conoscenza ed esperienza nello sviluppo del movimento (che è alla base della mia filosofia) sono spesso in giro per il mondo per confrontarmi con diverse scuole di pensiero e culture.
Il lato positivo di questa situazione è stata la possibilità, dato il tempo che avevamo a disposizione, di poter continuare a studiare (online), prendendo contatto con diverse scuole americane di Strength & Conditioning (forza e condizionamento) ottenendo varie certificazioni che mi hanno permesso di ampliare il mio bagaglio tecnico.
Quanti danni hanno arrecato al settore Wellness, Fitness, Palestre, Piscine e Centri Sportivi la pandemia, le clausure indiscriminate e la cattiva gestione politica?
Il nostro settore è stato colpito duramente, trattato senza alcun riguardo, con una gestione che potremmo definire “di serie C”. Sono molto triste per tantissimi colleghi che hanno dovuto chiudere attività ventennali poiché le spese sono rimaste invariate senza registrare alcuna entrata (o con al massimo qualche misero aiuto da parte dello stato), la matematica non è un’opinione. Tutta questa situazione fa male e fa pensare … Si poteva gestire tutto in maniera diversa, viste anche le direttive dell’OMS che enfatizzavano il nostro lavoro: per preservare la salute bisogna praticare esercizio fisico ed adottare uno stile di vita sano, costante ed equilibrato. Invece, la triste realtà ha dimostrato che la maggior parte delle persone è convinta che la soluzione a tutto ciò sia il vaccino, stando seduti comodamente a casa, senza apportare nessuna modifica al proprio stile di vita e cercare di cambiare in generale mentalità. Ci troviamo in questa situazione anche per colpa del terrorismo psicologico mediatico data la cattiva informazione e la circolazione di notizie senza alcun fondo scientifico, colpa anche dei social dove ognuno dice la sua creando il Caos.
Quanto è importante per Lei il binomio Sport-Salute?
Ogni giorno aumentano il numero di persone con problemi di obesità, problemi cardiocircolatori, di ipertensione; tutto questo perché le abitudini sono sbagliate e quindi bisogna invertire la rotta perché la salute è al primo posto! Altro dato che ci fa capire quanto sia importante praticare attività fisica è che in questo anno di pandemia sono aumentati i fumatori di sigarette, specialmente in età adolescenziale. Le persone che praticano attività sportive sono tendenzialmente più attive non solo in termini di movimento ma anche in termini di umore ed elasticità mentale, fattori importantissimi nel sociale.
Noi siamo nati per muoverci costantemente, siamo esploratori, ci siamo adattati a tutto e siamo in grado di fare qualsiasi cosa, siamo UMANI. Il movimento ci rende vivi e ci appartiene in maniera viscerale, infatti, non muoversi significa non vivere. Dovremmo educare le persone al movimento iniziando dalle scuole e da strutture che siano formate da professionisti del campo. Una frase che ripeto sempre nelle mie lezioni ad i miei studenti e atleti è la seguente: “Per insegnare basta sapere, per educare bisogna essere”.
Cosa Le hanno dato l’attività sportiva in generale ed il fitness in particolare in termini di crescita personale, sociale e professionale?
Lo sport fa parte del mio patrimonio genetico essendo figlio di un Maestro di Karate. Sono nato Karateka, vengo da un mondo fatto di rispetto e umiltà, da un mondo vero dove si combatte con il cuore e questo mi ha seguito per tutta la mia esistenza. Purtroppo nella vita delle cose non si possono scegliere e ci sono mancanze che non verranno mai colmate; ho avuto un percorso non facile vivendo delle situazioni difficili ma ho superato tutto! Oggi sono felice, amo la mia vita, amo il mio lavoro, amo il mio essere e ringrazio continuamente la mia compagna che negli ultimi quattro anni mi ha insegnato tante cose e mi completa, perché ora ho trovato il mio equilibrio perfetto in tutto. Ogni giorno insieme al mio adorato Staff (formato da persone fantastiche) ci impegniamo per educare le persone e migliorare la loro qualità di vita. In questo mondo da soli non si va da nessuna parte e per questo cito una frase del mio mentore: “No Ego, We Go!” _Steve Cotter.