Birmania, i venditori di reni

Birmania, i venditori di reni

31 Agosto 2024 Off Di La Redazione

Disperati. Per sopravvivere mettono in vendita i propri reni. Se ne parla da diversi decenni ma, in tutti questi anni, non sono state molte le inchieste giornalistiche che si sono occupate della penosa e per certi versi criminale vicenda. Pure, inchieste e denunce, poche o molte che siano state, sono state fatte. 

Questa volta a riportare in auge la notizia è stata un’inchiesta della Cnn, durata un anno, che ha rivelato che, in Birmania, persone disperate vendono i loro organi a persone facoltose su Facebook.

Con l’aiuto di agenti, vanno in India per i trapianti, sfidando le leggi di entrambi i Paesi, dove la vendita di organi è illegale.
La Cnn ha scoperto alcuni post online che offrivano la vendita di organi su almeno 3 gruppi Facebook (dove le regole non consentono contenuti che permettano agli utenti di acquistare, vendere o commerciare parti del corpo umano) in lingua birmana e ha parlato con decine di persone coinvolte nel commercio di organi per ricostruire i meccanismi interni di un’industria illecita alimentata dalla disperazione in un Paese devastato dalla guerra civile.
  A tre anni dalla presa del potere da parte dei militari con un colpo di Stato, quasi la metà dei 54 milioni di persone in Birmania vive al di sotto della soglia di povertà.

I ricercatori del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (Undp) hanno rilevato che questa cifra è raddoppiata dal 2017.

Mentre vari gruppi armati lottano contro il controllo della giunta, la violenza si è diffusa in tutto il Paese, gli investimenti stranieri sono diminuiti, la disoccupazione è salita alle stelle e il costo dei beni di base è aumentato a un ritmo che la maggior parte delle persone non riesce a sostenere.
 Sebbene i venditori siano poveri e gli acquirenti relativamente ricchi, entrambe le parti sono sul mercato illegale degli organi perché si trovano in gravi difficoltà. Nel commercio online di organi, acquirenti e venditori lavorano spesso con agenti, intermediari che mettono in contatto donatori e riceventi, per falsificare i documenti necessari e organizzare l’intervento chirurgico.
Poiché la vendita di organi è illegale in India e le donazioni sono consentite solo tra parenti, salvo rare eccezioni, gli agenti spesso falsificano i registri di famiglia, gli alberi genealogici e altri documenti con l’aiuto di avvocati e notai.
La Cnn ha contattato l’ambasciata della Birmania a New Delhi e il ministero indiano della Salute e del Benessere familiare per un commento, ma non ha ottenuto risposta.