Brucellosi, gli allevatori bufalini chiedono l’aiuto di Bruxelles
24 Marzo 2023Una petizione europea con l’obiettivo di raccogliere decine di migliaia di firme in Italia e in Europa, e la richiesta di intervento dell’Unione Europea su Governo Italiano e Regione Campania.
Sono i due obiettivi illustrati dagli allevatori bufalini campani, riuniti nel Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino, nell’incontro avuto a Bruxelles con i componenti la Commissione Petizioni del Parlamento Europeo.
Da oltre un anno centinaia di allevatori bufalini, in particolare quelli casertani, si battono in Campania contro il piano della Regione di eradicazione di brucellosi e tbc bufaline, e in particolare contro “gli abbattimenti” delle bufale giudicati “indiscriminati”.
E da qualche mese la protesta, dopo aver animato le strade del Casertano e del Napoletano, si è spostata prima a Roma e poi a Bruxelles, dove una delegazione di allevatori era già stata a dicembre e aveva incontrato l’europarlamentare Piernicola Pedicini, del gruppo Gruppo GreensEfa; un incontro rinnovato anche oggi, e sintetizzato in una conferenza stampa nel corso della quale Pedicini ha spiegato che “la petizione è stata accolta ed è stato messo a verbale che sarà richiesto l’intervento diretto con la Regione Campania della Commissione Europea, che chiederà a De Luca di rivedere un piano che, pur rispettando le direttive europee, è assolutamente sbagliato e fallimentare”.
“La Regione Campania – ha sottolineato Pedicini – agisce infatti in quello spazio di manovra in cui la legge europea consente di muoversi, ma lo fa violando altri principi europei.
Con l’uccisione di centinaia di migliaia di capi sani e con l’affossamento di un comparto fondamentale nel tessuto produttivo non solo della Regione Campania, ma di tutto il Paese, De Luca sta andando in contrasto con le politiche di Coesione territoriale, violando inoltre le direttive europee per il benessere animale e la tutela di una specie protetta. Una tesi portata in aula anche dal parlamentare tedesco Peter Jahr, che ha fatto della ‘questione Casertana’ un caso internazionale”.