Brucia il monte Saretto
21 Settembre 2019Gli incendi boschivi dolosi, autentici crimini contro l’umanità, vengono reiterati anche per l’assenza di efficaci e mirate azioni di controllo del territorio.
L’alluvione di Sarno e Quindici di 21 anni fa, con lo smottamento franoso di vaste dimensioni che causò la morte di 160 persone (137 rimasero uccise nella sola Sarno) non ha insegnato nulla. Qualcuno ha parlato di disastro naturale ma la Natura in questi casi c‘entra poco. Incidono molto di più incuria dell’uomo, deforestazione e, appunto, incendi boschivi che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono di origine dolosa. Sono questi i semi che generano i disastri. A giugno dell’anno scorso oltre tremila ettari del parco naturale del Vesuvio sono andati in fumo, sempre a causa di incendi dolosi. Incendi che sono tornati ad interessare l’area protetta del parco vesuviano il 17 agosto scorso ed il 13 di questo mese di settembre.
Oggi si ripete, con un incendio di vaste proporzioni che, da ieri, sta interessando il monte Saretto a Sarno. Il sindaco, Giuseppe Canfora, che ha seguito le operazioni di spegnimento, a scopo precauzionale, ha disposto per oggi la chiusura delle scuole e lo sgombero dei cittadini residenti a ridosso dell’area interessata dall’incendio. Per chi non è riuscito a trovare ospitalità da parenti o amici è stato predisposto un punto di accoglienza nell’Istituto Baccelli. Per Il primo cittadino di Sarno non ci sono dubbi “anche questa volta si può escludere l’evento accidentale, si tratta di fatti dolosi”.
Ancora una volta mani criminali hanno portato a termine la semina di futuri disastri. Ancora una volta, a rendere più amaro il tutto, la constatazione che i seminatori di morte con buone probabilità, come spesso succede in questi casi, riusciranno a farla franca.