Caffè e sai cosa bevi
12 Gennaio 2019Rito più che bevanda, tra i più replicati al mondo, il “nero bollente” è una miniera di benefici per la salute ed il benessere fisico, come dimostrano numerosi studi scientifici.
Na tazzulella e cafè. Cantava così l’indimenticabile Pino Daniele richiamando la bevanda per eccellenza, ristoratrice e consolatoria, della tradizione napoletana. Una bevanda immortalata in centinaia di scene di innumerevoli film cult e piece teatrali, valga per tutte quella resa celeberrima dal monologo di Eduardo in “Questi fantasmi”.
Espresso, ristretto, lungo, macchiato, schiumato, normale, corretto, leggero, forte…sono quasi infinite le modalità di assunzione. A Napoli c’è anche “il caffè pagato” o “caffè suspiso” una vecchia tradizione, oggi purtroppo “in ribasso”, per cui il cliente del bar lasciava pagato un caffè per qualche sconosciuto avventore meno fortunato.
A dispetto di quanti hanno insinuato il dubbio di una sua possibile incidenza sull’insorgere delle malattie neoplastiche (ipotesi completamente smentita dalla comunità scientifica) e sulla “tenuta nervosa” dei consumatori abituali, in verità, se assunto nelle giuste dosi (300 milligrammi che equivalgono a cinque tazzine al giorno) è un prezioso alleato della salute, dagli innumerevoli effetti benefici. Non bisogna dimenticare, però – da qui, criterio nel consumo – che la caffeina viene introdotta nell’organismo anche attraverso il consumo di altri alimenti: Thè, cioccolato e molte verdure.
Tanto benefici, dunque – ridurrebbe persino i sintomi del morbo di Parkinson e rallenterebbe il processo degenerativo in alcuni casi di demenze – della gustosa bevanda. Su tutti la sua potente azione antiossidante esercitata contro i radicali liberi, considerati responsabili dell’invecchiamento dell’organismo e di dare origine gran parte delle malattie neoro-degenerative. Oltretutto, sembra dimostrato che gli antiossidanti presenti sarebbero anche maggiormente assorbiti dal nostro corpo rispetto a quelli che si trovano ad esempio in frutta e verdura.
A ricevere vantaggi massimi dal consumo abituale di caffè è il fegato, specie se si bevono alcolici, perché pare oramai acclarato che con l’assunzione di almeno una tazzina della bevanda si abbassa notevolmente la possibilità di ammalarsi di cirrosi.
C’è poi l’effetto stimolante sulla secrezione gastrica, per cui assunto a fine pasto facilita la digestione.
Non meno significativo l’effetto tonico sulla funzionalità cardiaca e nervosa: per questo molte persone ne apprezzano l’effetto energetico.
Il caffe è aiuta anche a dimagrire e non solo perché riduce lo stimolo della fame ma anche perché la caffeina stimola l’utilizzo dei grassi aumentando la quantità di calorie bruciate. Ovviamente se sorbito amaro, senza l’accompagnamento del classico cucchiaino di zucchero.
Quando si parla di Caffè, si pensa alla sua sostanza di elezione, la caffeina, ma ce ne sono altre, contenute nella bevanda, ancora poco studiate, che hanno effetti altrettanto benefici. Sono state individuate, infatti, sostanze antinfiammatorie, antimutagene oltreché antiossidanti.
Il caffè come panacea dunque? No, attenzione, le controindicazioni esistono e bisogna tenerne conto. Il consumo eccessivo espone a diversi rischi: aumentando la secrezione gastrica è controindicato per chi soffre di gastrite, ulcera o reflusso gastroesofageo; l’effetto stimolatorio può risultare dannoso per ci soffre di ipertensione, insonnia; l’effetto inbitorio sull’assorbimento di calcio e ferro può favorire l’anemia e l’osteoporosi.
Come sempre avviene in questi casi, un po’ di sano discernimento, evita di trasformare un prezioso alleato della salute in causa di disturbi.