
Cambiare stile di vita a qualunque età allunga gli anni in buona salute
19 Aprile 2025Un recente studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha stimato il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari nel corso della vita e i benefici derivanti dall’assenza o dalla modifica dei fattori di rischio sulla mortalità per tutte le cause a livello globale.
Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nel mondo, rappresentando un decesso su tre a livello globale. Cinque fattori di rischio modificabili, ipertensione arteriosa, iperlipidemia, diabete, fumo e indice di massa corporea anomalo, sono responsabili di quasi la metà di questo carico di mortalità. Tuttavia, l’impatto della modifica di questi fattori sulla speranza di vita è ancora poco studiato.
Modificare questi fattori di rischio tra i 55 e i 60 anni ha comunque effetti positivi: la cessazione del fumo e il controllo della pressione sanguigna possono aggiungere da 2 a 5 anni di vita in assenza di malattie cardiovascolari. I ricercatori sottolineano l’importanza di strategie preventive su scala globale per ridurre la mortalità cardiovascolare.
Lo studio
Il Global Cardiovascular Risk Consortium ha analizzato i dati di 2.078.948 persone in 133 studi di coorte condotti in 39 paesi. I partecipanti, di età pari o superiore a 18 anni, sono stati seguiti per un massimo di 47 anni. Il rischio cardiovascolare è stato valutato all’età di 50 anni, e le stime di rischio sono state proiettate fino ai 90 anni, considerando la presenza o l’assenza dei fattori di rischio.
L’assenza di fattori di rischio a 50 anni era associata a un notevole aumento degli anni di vita in buona salute. Le persone che, all’età di 50 anni, presentavano tutti e cinque i fattori di rischio avevano una probabilità maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari. In particolare, questo rischio aumentava del 24% per le donne e del 38% per gli uomini. Al contrario, per chi non aveva alcun fattore di rischio, il rischio si riduceva rispettivamente al 13% e al 21%.
Anche la mortalità risultava fortemente influenzata: le donne con tutti i fattori di rischio avevano un’88% di probabilità di morire prima dei 90 anni, rispetto al 53% di chi ne era privo. Per gli uomini, il rischio di morte passava dal 68% (nessun fattore di rischio) al 94% (tutti i fattori di rischio).
Nelle donne, ciò significava in media 13,3 anni in più senza malattie cardiovascolari e 14,5 anni senza morte prematura. Negli uomini, il guadagno era di 10,6 anni senza malattie e 11,8 anni di vita in più. Tra i fattori di rischio, il diabete e il fumo si sono rivelati i più dannosi, mentre la loro eliminazione portava a un significativo aumento della longevità.
Anche i cambiamenti adottati a metà della vita hanno mostrato effetti positivi. Ad esempio, controllare la pressione arteriosa tra i 55 e i 60 anni ha permesso di guadagnare fino a 2,4 anni senza malattie cardiovascolari nelle donne e 1,2 anni negli uomini. Smettere di fumare in questa fascia d’età ha aggiunto fino a 2,4 anni di vita negli uomini e 2,1 anni nelle donne.
Lo studio sottolinea l’importanza di adottare stili di vita sani e di promuovere la prevenzione cardiovascolare su scala globale per ridurre il rischio di infarti e ictus, enfatizzando l’importanza della prevenzione cardiovascolare e delle modifiche dello stile di vita, anche nella mezza età, per migliorare la qualità e la durata della vita a livello globale.