Camorra & sanità
26 Giugno 2019“Un rischio che era sotto gli occhi di tutti, ma che oggi ha trovato conferma e reazione nell’impegno della Procura e delle Istituzioni”.
Ancora il San Giovanni Bosco, ancora uno scandalo. Ancora una vicenda che non stupisce, perché alcune cose erano più che note e non solo in riferimento al plesso della Doganella ma che ci fa toccare con mano la pervasività dell’intreccio tra delinquenza organizzata e sanità. L’ospedale San Giovanni Bosco “era diventato la sede sociale dell’Alleanza di Secondigliano: gli uomini dei Contini controllavano il funzionamento dell’ospedale, dalle assunzioni, agli appalti, alle relazioni sindacali”. E a dire queste cose da brividi non è un “fantacommentatore” ma il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, nel corso di una conferenza stampa sul maxi blitz che ha colpito i clan di Secondigliano. In sostanza, ha commentato Melillo, “l’ospedale era diventata la base logistica per trame delittuose, come per le truffe assicurative attraverso la predisposizione certificati medici falsi”.
Per il presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, Silvestro Scotti: «È stato smantellato un sistema criminale che ha affondato le sue radici persino in un presidio di salute. Attenzione però a non criminalizzare anche i medici, prima risorsa di un sistema veramente al servizio dei cittadini».
“Non ci si deve dimenticare del duro lavoro al quale sono sottoposti i medici di quel presidio – ha completato Scotti – uomini e donne che hanno subìto negli anni moltissime mortificazione professionali e che nonostante tutto non hanno mai smesso di tenere fede al giuramento prestato».
«L’operazione anticamorra di questa mattina ha finalmente colpito al cuore l’interesse di clan che non hanno esitato a trasformare la salute dei cittadini in un business e a fare di un presidio di ospedaliero un luogo di malaffare». Così il vice segretario nazionale dell’Anaao e delegato per il Mezzogiorno Bruno Zuccarelli. Il sindacato, del resto, già in tempi non sospetti, aveva messo in guardia dal rischio di infiltrazioni camorristiche nell’Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. “Un rischio che era sotto gli occhi di tutti – dice Zuccarelli – ma che oggi ha trovato conferma e reazione nell’impegno della Procura e delle Istituzioni”.