Campani divoratori di farmaci
19 Settembre 2019Dal monitoraggio realizzato dall’’Istituto superiore di sanità, pubblicato nelle schede Aifa, emerge il dato attribuisce che alla Campania il più alto consumo di medicinali.
Armadietti delle medicine stracolmi e, nelle verifiche periodiche, zeppi anche di farmaci scaduti. O si tratta di una regione di “malati distratti” oppure, nonostante l’aumento dei controlli, c’è qualche prescrizione di troppo. Per la verità, a ben vedere, il fenomeno dell’aumento della spesa farmaceutica è comune a tutto il Paese, con un aumento, nel 2017, dell’1,2% rispetto all’anno precedente, per complessivi 29,8 miliardi di euro, con costi a carico del Sistema sanitario del 75% dell’importo. È invece diminuita (-1,4% rispetto all’anno precedente) la spesa territoriale, sia pubblica che privata, che è stata pari a 21,7 miliardi di euro.
Per quanto attiene al 2018, i rapporti, pubblicati dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) , “sono stati elaborati sulla base delle analisi presenti nel Rapporto OsMed 2017, e sono stati pensati per fornire ai referenti regionali uno strumento a supporto della programmazione sanitaria e delle iniziative di formazione e informazione. In particolare, i report forniscono i dati di spesa e consumo, relativi sia all’assistenza convenzionata sia all’acquisto da parte delle strutture sanitarie pubbliche (con diversi livelli di aggregazione) e presentano i dati per i sottogruppi di farmaci a maggior prescrizione nel 2017.
Il più recente “Monitoraggio della spesa farmaceutica nazionale e regionale”, sempre condotto dall’Aifa e relativo al primo trimestre dell’anno in corso, conferma sostanzialmente l’andamento del biennio precedente. Così come il dato che è proprio la Campania ad avere la spesa sanitaria pro capite (287 euro) più alta rispetto alla media nazionale, sempre pro capite, che è di circa 243 euro. Si tratta di circa 44 euro di differenza che, rapportati ai sei milioni di residenti, non sono pochi. Anche perché potrebbero essere utilizzati meglio a vantaggio degli assistiti campani.
Va proprio nella direzione di correggere il tiro il provvedimento, recentemente adottato dalla Direzione generale per la tutela della salute e il coordinamento del Sistema sanitario regionale, indirizzato ai direttori generali delle aziende sanitarie, a Soresa ed a tutti i Centri prescrittori della regione.
Il provvedimento invita i vertici delle Aziende sanitarie ad intensificare i controlli incrociati, attraverso nuclei appositamente istituiti, al fine di assicurare cure adeguate ma nel rispetto dell’appropriatezza prescrittiva.
“Per raggiungere l’obiettivo di un controllo della spesa ma senza contrazione della risposta assistenziale – spiega Antonio Postiglione, direttore generale Tutela della salute e coordinamento del Sistema sanitario regionale – ci siamo mossi su tre direttrici: puntando ad incentivare un maggiore ricorso ai farmaci equivalenti che, essendo a brevetto scaduto, a parità di efficacia, comportano un costo inferiore; abbassando, con una serie di accorgimenti, la spesa pro-capite per patologia; riducendo, in determinati casi previsti, la quota ticket a tutto vantaggio dei cittadini”.