Campania, aumentano i reati ambientali

Campania, aumentano i reati ambientali

11 Luglio 2024 Off Di La Redazione

Maglia nera la provincia di Napoli con 1.494 reati, seguita da Avellino (in forte crescita con 1.203 reati…

 

 Sempre peggio. In Campania le ecomafie premono sempre di più sull’acceleratore e fanno affari d’oro.

Lo afferma Legambiente nel rapporto “Ecomafia 2024: Storie numeri della criminalità ambientale in Italia”, giunto al trentesimo anno di pubblicazione e che sottolinea come in Campania siano in aumento i reati ambientali che nel 2023 salgono a 4.952, registrando un +23% rispetto al 2022, con una media di 13,5 reati al giorno, dati che confermano la Campania leader nazionale.

Maglia nera per la provincia di Napoli con 1.494 reati, seguita da Avellino (in forte crescita con 1.203 reati, pari al +72,9%).
    I dati presentati oggi spiegano come la Campania si conferma maglia nera a livello nazionale in tutti i cicli dell’ecomafia, da quello dei rifiuti al cemento illegale. La Regione si conferma al primo posto come numero di reati contro l’ambiente (4.952, pari al 14% del totale nazionale), con un aumento delle persone denunciate (4.643), delle persone arrestate (49), e dei sequestri effettuati (1.241). Guida la classifica a livello nazionale la Provincia di Napoli con 1.494 reati, seguita dalla provincia di Avellino (1.203), che dalla settima posizione arriva sul secondo gradino del podio. Quinta la Provincia di Salerno con 815 reati. In questi anni a spartirsi la torta, insieme a imprenditori, funzionari e amministratori pubblici collusi, sono stati circa 80 clan attivi in tutte le filiere analizzate da Legambiente: dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, dai traffici di animali fino allo sfruttamento delle energie rinnovabili e alla distorsione dell’economia circolare.
    “I numeri e le storie raccolte nel rapporto – dichiara Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – confermano il lavoro importante svolto da forze dell’ordine, Capitanerie di porto, enti di controllo e magistratura. E dovrebbero sollecitare risposte coerenti ed efficaci da parte di chi ha responsabilità politiche e istituzionali. La lotta all’ecomafia passa mettendo in campo un piano di politiche trasversali contro ecocriminali , dalle politiche industriali a quelle occupazionali, da quelle socio ambientali a quelle culturali. Bisogna ristabilire in Italia e in Campania la giustizia ambientale”.
    Continua l’applicazione della legge 68/2015 sui nuovi delitti nell’ambiente che nel 2023 ha superato la quota 600. Come ogni anno il delitto di inquinamento ambientale è stato quello più contestato, 111 volte. La Campania è sempre in testa alla classifica nazionale del ciclo dei rifiuti per numero di reati, 1.859, esattamente il 20% sul totale nazionale: 1829 le denunce, 43 gli arresti e 631 i sequestri. A livello provinciale quest’anno Avellino con 763 reati scippa lo scettro a Napoli (475 illeciti penali), seguita da Roma (274), Caserta (224). E in Campania c’è una vera e propria emergenza shopper illegali: solo a Napoli nell’ultimo anno sono stati rintracciati 100 chilogrammi di buste illegali ogni tre giorni, per un totale di 120 quintali. Ma se si torna indietro nel tempo, i numeri salgono a dismisura. Dal 2017, il Nucleo tutela ambientale della Polizia municipale del capoluogo campano ha condotto 76 operazioni, arrivando a sequestrare circa 8,6 milioni di shopper illegali, per un totale di 170 tonnellate di materiale, comminando 500mila euro di sanzioni.

La Campania resta prima nella classifica del cemento illegale, con quasi il 15% dei reati nazionali, ed è prima assoluta anche per numero di persone denunciate, oltre 2.000, e di sequestri effettuati, 370. Il rapporto di Legambiente indica sul cemento illegale un podio tutto campano con Napoli, Avellino e Salerno che guidano la classifica a livello provinciale. In particolare, in provincia di Napoli si registrano 452 reati nel ciclo del cemento, con 497 persone denunciate e 223 sequestri, in provincia di Avellino i reati sono 349, 263 le persone denunciate e 32 sequestri. Segue Salerno con 296 reati, 458 persone denunciate e 82 sequestri. Il record negativo per numero di ordinanze emesse in rapporto alla popolazione spetta alla Campania, dove, dal 2004 al 2022, è stata aperta una pratica per abusivismo edilizio ogni 236,6 abitanti. Le province più virtuose sono Benevento con il 32% degli abbattimenti sulla base delle ordinanze e Avellino, con il 30,4%. Legambiente invia oggi 15 proposte al Governo sul tema, di cui sei principali: recepire la nuova direttiva europea in materia di tutela penale dell’ambiente, approvata il 27 febbraio 2024, che introduce nuove fattispecie di reato e prevede l’adozione di strategie nazionali contro la criminalità ambientale; introdurre nel Codice penale i delitti contro le agromafie; introdurre i delitti contro gli animali; restituire ai prefetti pieni poteri per la demolizione degli immobili che i Comuni non hanno abbattuto; inasprire le sanzioni contro i reati nel ciclo dei rifiuti; completare l’approvazione dei decreti attuativi del Sistema nazionale di protezione ambientale e potenziare gli organici delle Agenzie regionali, per garantire controlli adeguati sul Pnrr .