Campania, varata la delibera per individuare i nuovi manager della sanità

Campania, varata la delibera per individuare i nuovi manager della sanità

17 Gennaio 2025 Off Di Antonio Magliulo

In arrivo la delibera numero 8, tra qualche giorno sul Burc, che dà il via alla corsa per ottenere l’incarico di direttore generale delle Aziende sanitarie locali  e delle Aziende ospedaliere della Campania. Quasi tutti i manager, infatti, quattordici su diciassette, sono in scadenza di mandato.

Precisamente, sono giunti a fine mandato i direttori generali: dell’ Azienda Sanitaria Locale Avellino; dell’Asl di Benevento; dell’Azienda Sanitaria Locale Caserta; Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Centro; dell’Asl  Napoli 2 Nord; dell’ Azienda Sanitaria Locale Napoli 3 Sud; dell’Azienda Sanitaria Locale Salerno; dell’ Azienda Ospedaliera “Cardarelli” di Napoli; dell’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli; dell’.Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”; dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Luigi Vanvitelli”; dell’IRCCS Fondazione Pascale di Napoli; dell’Azienda Ospedaliera “Moscati” di Avellino; dell’Azienda Ospedaliera “San Pio” di Benevento.

Almeno per ora, restano fuori dalla mischia – la scadenza dei mandati si presenterà fra qualche mese – i manager: dell’Aorn Santobono – Pausilipon di Napoli; dell’Azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona di Salerno; dell’Aorn Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.

 Ai nastri di partenza dunque, armati politicamente fino ai denti, gli attuali manager che puntano alla conferma, tranne qualche eccezione, come ad esempio Vincenzo  D’Amato del “Ruggi” che a giugno prossimo da pensionato “conclamato” non potrà essere preso in considerazione. Per la verità, D’Amato lo status di pensionato lo ha conseguito, da qualche mese, nel corso dell’attuale e mai interrotto mandato alla guida del “Ruggi” ma questo, secondo alcune interpretazioni della norma non impedirebbe la prosecuzione del rapporto. Ed in effetti, ad oggi, così è stato. Peraltro, alcune interpretazioni, magari troppo “ardite”, ritengono plausibile l’ipotesi di sommare stipendi e pensioni.  Non è peraltro, ed è giusto sottolinearlo, il caso di D’Amato. In ogni caso, sul punto sarebbe opportuno chiedere lumi a qualche magistrato.

Un’ultima nota di colore. Non potrà essere, in ogni caso, riconfermato alla guida dell’Azienda sanitaria chi, nella stessa, ha operato da manager per due mandati consecutivi (ad esempio, Ciro Verdoliva alla Napoli 1 e Giuseppe Longo al Policlinico Federico II)  per cui se De Luca vorrà valersi ancora del loro servizio dovrà ipotizzare una “migrazione sanitaria” verso altri lidi. E questo apre scenari davvero simpatici: mica gli si può dare un “lido” qualsiasi?