Campania, in otto anni 2.200 medici in meno
27 Giugno 2019Il decreto Calabria appena approvato prevede nuove assunzioni anche nelle Regioni in piano di rientro e la possibilità di far partecipare ai concorsi e assumere pure gli specializzandi.
A partire da questa settimana le temperature stanno toccando e superando, segnatamente nel Centro-Nord, i 40 gradi, con un tasso di umidità che sta gettando nella prostrazione i più in particolar modo i malati cronici, le persone debilitate e gli anziani. Intanto, gli ospedali fanno quello che possono ingaggiando pensionati, medici abilitati ma non specialisti pagati a gettone, cooperative e persino medici militari. Quest’ultimo è il caso del Molise, regione la cui situazione è monitorata dal ministro della Difesa. A Campobasso nei giorni scorsi Elisabetta Trenta ha però avuto parole realistiche e non del tutto consolanti: “Stiamo esaminando la possibilità di inviare in Molise medici militari per far fronte alla carenza di personale sanitario negli ospedali, ma al momento non abbiamo ancora trovato una soluzione”.
È proprio il Molise insieme al Lazio e alla Lombardia la regione dove la carenza di medici appare legata al blocco del turnover del personale, così come segnalato dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni italiane dell’Università del Sacro Cuore di Roma. La dotazione minore di medici si riscontra nel Lazio e Molise con 1,3 camici bianchi ogni 1.000 abitanti, seguite dalla Lombardia con 1,4 – a fronte di una media nazionale di 1,7 medici per 1.000 abitanti – sia che in Molise e Lazio c’è stata la diminuzione più marcata di medici dal 2013 a 2016, ovvero rispettivamente -16,3% e -13,3%.
Conferma Carlo Palermo, segretario nazionale Anaao Assomed: per effetto del blocco del turnover, “la riduzione del personale sanitario è stata molto importante dal 2009 al 2017 e ha comportato circa 10 mila tra medici e dirigenti sanitari in meno, colpendo, in particolare, le Regioni in piano di rientro: in otto anni il Molise ha perso 300 medici, il 37% dei dirigenti, il Lazio 2700, il 25%, la Sicilia 2200, il 19%, come la Campania, la Calabria ha perso 800 medici, il 17%. Il decreto Calabria cristallizza queste perdite avviandone il possibile recupero attraverso una finalizzazione del 5% dell’incremento rispetto all’anno precedente del fondo sanitario regionale.
Circa 55 milioni per il 2019, chiaramente insufficienti a consentire in tempi rapidi un recupero della perdita di personale descritta. È fondamentale perciò assicurare per il 2020 e il 2021 l’aumento del Fondo Sanitario Nazionale previsto nella Legge di Bilancio 2019, liberandolo dai condizionamenti previsti nel Patto della Salute, in modo da indirizzare ulteriori risorse per il recupero del gap esistente tra regioni del Sud e quelle del Nord”.