Campania, le liste d’attesa
28 Giugno 2019La congruità dei tempi per ottenere una prestazione sanitaria. Se ne è discusso ieri in un incontro promosso dall’Aspat nella chiesa dei Santi Apostoli a Nola.
La proposta dell’Associazione sanità privata accreditata territoriale (Aspat): un Comitato tecnico regionale per garantire il rispetto delle liste d’attesa. “Ci sono le condizioni per cambiare passo, invertire una tendenza, per dare risposte ai cittadini. Per risolvere e superare quello che è, prima di tutto, un problema etico”. Cosi Pierpaolo Polizzi, presidente Aspat Campania, al forum di Nola dove si parte dai diritti scolpiti nella Costituzione ed in quelli disciplinati dai nuovi interventi legislativi. In campo la sanità privata, il mondo dei medici e le strutture regionali.
Il convegno, organizzato da Cittadinanzattiva-Tribunale del malato con Lorenzo Latella, presidente dell’associazione citata poc’anzi, che ha sottolineato la fattiva collaborazione istituzionale di questi anni, e con la partnership di Aspat tiene al centro la questione delle “liste d’attesa”.
“L’Aspat, nella qualità di Associazione di categoria maggiormente rappresentativa a livello regionale della Macroarea specialistica ambulatoriale ha avviato una fattiva collaborazione – ricorda Polizzi – con Cittadinanzattiva.Tribunale del Malato, Regione Campania sul tema delle liste di attesa in sanità”.
“La prima iniziativa intrapresa è stata – aggiunge – quella di costituire una Rete di strutture sanitarie per il monitoraggio ex-post delle prestazioni indicate dalla Presidenza del consiglio dei ministri nel Nuovo piano nazionale di Governo delle liste di attesa, così come recepito dal Decreto dirigenziale attuativo regionale”.
Il Piano campano, in linea con le disposizioni nazionali, prevede il rispetto da parte delle Aziende sanitarie locali, Aziende ospedaliere ed Irccs, dei tempi massimi di attesa individuati per tutte le prestazioni erogate sul proprio territorio e che non devono essere superiori a quelli indicati dal Piano nazionale di Governo. Strutture preposte e dati precisi consentiranno il monitoraggio della situazione, per cui il cittadino dovrà contare sul sistema pubblico privato per avere riconosciuti i suoi diritti.
“Daremo così, con la nostra rete, dati al nuovo Comitato tecnico regionale sulle Liste di attesa (CTRLa). Monitoreremo e consegneremo informazioni, una iniziativa che assume particolare significato ed efficacia in considerazione del blocco di ciascuna branca specialistica del privato accreditato, uno Stop Erogativoper raggiunti limiti di spesa nell’ambito dell’assegnato budget trimestrale. La somministrazione dei questionari di Cittadinanzattiva avviene, infatti, in questa situazione di difficoltà.
“L’iniziativa svolge – rilancia Polizzi – effetti molto concreti in quanto si basa su una legittima aspettativa dell’utente. Il cittadino che avrà documentato il proprio iter procedurale con una offerta prestazionale in sede istituzionale (pubblico e privato accreditato) ed in intramoenia non corrispondente alle indicazioni in classe di priorità del medico prescrittore, potrà, secondo le nuove disposizioni regionali, ottenere le cure e gli accertamenti nella struttura sanitaria di propria fiducia e secondo i tempi stabiliti”.