Campania, l’estate ed il risiko della salute

Campania, l’estate ed il risiko della salute

19 Giugno 2019 0 Di Bruno Buonanno

Di pronto soccorso si può morire. Una carenza di personale dedicato sta mettendo in ginocchio l’intero sistema dell’emergenza-urgenza. I pannicelli caldi non possono bastare.

Se chiedete a un sindacalista del mondo sanitario com’è andata la riunione in Regione risponderà sicuramente: “Bene, benissimo, uno zucchero”.

Prendiamola a ridere perché tutte le organizzazioni che si interessano dell’emergenza urgenza a Napoli, in provincia e in tutta la Regione lavoravano da giorni in vista dell’appuntamento che Antonio Postiglione (il legale individuato come direttore generale per la tutela della salute) aveva convocato proprio per oggi.

L’appuntamento era stato preceduto da una circolare del 7 giugno con la quale si invitavano i direttori generali a mantenere i livelli essenziali nell’emergenza urgenza anche se riducendo i restanti lea. Con la circolare si chiariva che i medici di altri reparti “affini ed equipollenti” a quelli delle emergenze urgenze dovevano  tappare i buchi. Senza costi aggiuntivi e quindi senza alcun finanziamento contrattuale.

Alla circolare i sindacati hanno risposto con una lettera al pepe di Cajenna. Chiarendo subito che la Regione “vende carne sulla nostra pelle” e, se da una parte ringrazia i medici per il lavoro finora assicurato, poi li mortifica. Dalla circolare di inizio giugno al confronto di ieri si è arrivati alla richiesta di ritiro della letterina inviata ai direttori generali e alla proposta di un faccia a faccia direttamente con il governatore De Luca.

Ma torniamo al confronto Regione-Sindacati di ogi. Il grande assente è stato il regista, l’organizzatore. Sì, cari amici, l’avvocato Postiglione non c’era. Era preso e compreso da impegni improvvisi e improrogabili al ministero della Salute. Lo hanno sostituito in quattro: Gaetano Patrone, Pietro Buono e due funzionarie: Daniela Scognamiglio e Maria D’Urzo. Intorno al tavolo i massimi rappresentanti regionali delle organizzazioni sindacali: Anaao Assomed, Aaroi Emac, Cimo, Cgil Fp medici, Cisl medici, Cgil Fp Spta, Uil Fp medici, Fum, Fassid, Fedirest, Fesmed,Aupi, Sinafo, Snr, Sidirss e Ugl medici.

Com’è andata? Ecco un rapido sunto. Signori cari, da quello che si è detto in Regione ci aspetta un’estate di fuoco. Chi può si allontani, vada al mare, in montagna o ai laghi. Ovviamente in altre Regioni dove, in caso di necessità, in pronto soccorso c’è uno specialista che vi cura.

In Campania sappiamo che nei pronto soccorso c’è una cronica e grave carenza di personale ma fra poco potrebbe partire addirittura una “tarantella” estiva perché secondo la Regione i medici che lavorano in reparti “affini ed equipollenti” devono coprire obbligatoriamente i buchi in pronto soccorso. Senza straordinario e senza aggravi di spese. Progetto scritto e ripetuto verbalmente  al cospetto di rappresentanti sindacali rimasti sotto choc. Hanno solo notato: si dà il via libera alla sanità privata.

Operativamente che succederà?  Andate in ospedale con una colica renale. Invece dell’internista può darsi che sia di turno un otorino. Se parliamo di problemi cardiaci, può darsi che siamo fortunati e magari ci visita un ginecologo o un oculista. Sì proprio uno di quegli specialisti che non trovate se andate in pronto soccorso di notte, per la costante carenza di personale. Qualcuno, un medico, un laureato in medicina e chirurgia proverà comunque ad aiutarci. Bene, proprio in mattinata il governatore De Luca, accompagnato dai vertici dell’Azienda dei Colli, ha rivisitato il Cto (Centro traumatologico ortopedico) per celebrare il primo anno di lavoro del pronto soccorso.  E gasato come sempre il bravo De Luca avrà ripetuto, con i soliti toni da comizio, che la sanità in Campania è in crescita, che siamo fra le prime tre Regioni d’Italia e presto diventeremo i number one. Speriamo che il governatore continui a sognare dimenticando quello che succede negli ospedali e sul territorio.

Che succederà nei pronto soccorso? Boh. I sindacati chiedono il ritiro della circolare del 7 giugno, una nuova convocazione urgente e la convocazione di un tavolo di confronto ma direttamente con il governatore De Luca. Arriva l’estate e il risiko della Salute va allegramente avanti.