Campania, l’intesa con i medici di famiglia
30 Gennaio 2020Accordo integrativo regionale. Presentate oggi a Napoli, a Palazzo Alabardieri, tutte le novità che scaturiscono dal patto fra l’Ente Regione e medici di medicina generale.
Enzo De Luca, il governatore uscente, l’ha inserito da tempo fra i “miracoli” della Sanità campana: l’accordo raggiunto con i medici di medicina generale rappresenta la prima svolta nell’organizzazione dell’assistenza territoriale. La segreteria regionale della Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale) sparge ottimismo e, nella conferenza stampa organizzata nella sede dell’hotel Alabardieri ,Pina Tommasielli – medico di medicina generale e, in passato, anche assessore comunale – comunica il via libera alla riorganizzazione: “Siamo pronti a far partire immediatamente i Poliambulatori, indispensabili per abbandonare la visione ospedali centrica. Siamo in grado di garantire assistenza ai cittadini nell’arco delle 12 ore (dalle 8 alle 20) perché le Aft ossia le Associazioni Funzionali Territoriali per noi sono già operative”.
La trattativa tra la Regione e le organizzazioni sindacali è andata avanti per un anno. Si è conclusa il 13 dicembre 2019 con la firma dell’accordo; per un mese e mezzo si è aspettata la sua pubblicazione sul Burc, il bollettino regionale. La cosa è avvenuta in due tornate. Un giorno con l’annuncio dell’intesa sottoscritta ma privo dei relativi allegati, il giorno successivo – dopo un “allarme” lanciato dai sindacati – con la pubblicazione sul Bollettino, stavolta con i necessari allegati.
Vediamo di capire cosa succede, cosa cambia per i medici. Ma soprattutto per i cittadini. Chiariamo subito: al momento resta tutto come prima. Ogni medico di medicina generale resta nel suo studio, giorni e orari non cambiano. In aggiunta, come extra retribuito dal ministero della Salute e dalla Regione partono – solo su base volontaria – i Poliambulatori ai quali il singolo medico può aderire, strutture che si affiancano ai Distretti.
Da ex politica, Pina Tommasielli illustra con entusiasmo la novità organizzativa che dà nuovo slancio alla campagna in vista delle elezioni regionali e spiega. “Siamo i primi in Italia con questo accordo regionale e abbiamo già chiesto alla Regione, per garantire la continuità assistenziale, di metterci rapidamente in contatto con i colleghi di guardia medica. Partono le Aft che potrebbero interessare i quattromila medici di medicina generale (circa 900 quelli tra Napoli e provincia) presenti in Regione”. Le votazioni si avvicinano, ecco la prospettiva di assunzioni e posti di lavoro. “Nei poliambulatori si potranno assumere dei collaboratori di studio, dei segretari, pensiamo che potrebbero essere duemila – avverte la Tommasielli – pagati dalla Regione. Al momento è previsto un finanziamento di tre milioni di euro per tre anni, poi l’organizzazione sarà strutturata”.
Una volta terminato il lavoro nel proprio studio, il medico di famiglia aderendo alla cooperativa del proprio sindacato potrà lavorare ancora nel Poliambulatorio. “La Regione – chiarisce nella sua “panoramica generale” la Tommasielli – la Regione ha previsto un finanziamento di altri sette milioni per i medici di medicina generale. Nei poliambulatori è prevista – la scelta sarà fatta dal medico – l’assunzione di infermieri specializzati, in media 3 o 4 paramedici per ogni 20 sanitari”. Nel frattempo, grazie a una rapida intesa con Roberto Speranza, il ministro della Salute, si è scansato lo spauracchio dei nuovi Lea (secondo le proiezioni dello stesso ministero la Campania sarebbe ritornata agli ultimi posti) che, invece di diventare operativi nel 2020, slittano di un anno. Amen.
Lino Sparano, segretario regionale della Fimmg, entra nel dettaglio dell’organizzazione. “In futuro prevediamo la chiusura sul territorio di diversi studi medici per potenziare i Poliambulatori. Oggi il 5 per cento dei colleghi ha un infermiere, solo il 50% dei medici di medicina generale ha un segretario: presto la percentuale di collaboratori amministrativi sarà del cento per cento. Siamo all’alba del cambiamento”. Cosa faranno i Poliambulatori? Chi e quando potrà andarci? “Queste strutture sono teoricamente già operative, tutti i giorni feriali dalle 8 alle 20. Avranno apparecchiature diagnostiche (spirometri, nevoscopi, ecografi, elettrocardiografi, pressometri) per i quali il ministero della Salute ha già assegnato alle singole Regioni 238 milioni, 23 milioni di euro sono a disposizione della Campania. Per gli utenti – chiarisce la Fimmg – il servizio fornito dai Poliambulatori sarà gratuito”. Una risposta in più agli screening previsti dal piano oncologico nazionale: tumore della mammella, al colon retto e alla cervice uterina.
Si parte. Anzi la Fimmg regionale si considera già in viaggio. “Diversi colleghi – ricorda Enzo Schiavo – hanno seguito in aziende sanitarie e ospedaliere corsi di formazione. Alcuni medici di famiglia per le malattie croniche polmonari sono pronti a misurare con gli spirometri la funzionalità di bronchi e polmoni: con il progetto “Agire” già nel 2018 abbiamo acquistato i macchinari per la spirometria”.
Autocelebrazioni, miracoli. O siamo ancora nel mondo dei sogni? L’ultima ipotesi potrebbe essere quella del momento. Il <Cloud>, ossia l’apparecchiatura informatica che dovrebbe permettere ai medici di medicina generale di essere in contatto tra loro e di collegarsi con i Distretti non funziona. Per l’acquisto di ecografi, nevoscopi e di tutto il materiale diagnostico, dopo la pubblicazione sul Bollettino regionale dell’intesa raggiunta, si devono organizzare e far partire le gare. Secondo Amen.
Un anno fa il direttore generale della Soresa, Gianluca Postiglione biondo e alto come una pianta di finocchio, durante un convegno annunciò che a giugno 2019 sarebbe partita “Sinfonia”, importante rete informatica per la nostra sanità. I lavori sono ancora in corso.