Campania, sanità in crescita ma manca il personale
12 Dicembre 2018Vincenzo Schiavone, presidente della Sezione Sanità Unione Industriali: “C’è correntezza delle rimesse regionali e si sono fatti passi in avanti ma urge sciogliere il nodo delle carenze di organico”.
Vivono in provincia di Caserta i globe trotter della Sanità Campana. Impegnati a trecentosessanta gradi per la gestione della società <La Nuova Domitiana> Enzo Schiavone come presidente e la moglie Anna Maria Ferriello come amministratrice delegata sono in costante movimento. Inevitabili i continui spostamenti nella capitale di Enzo Schiavone per tenere saldi contatti con il ministero della Sanità e con tanti enti scientifici mentre la signora Anna Maria durante la settimana è impegnata in un autentico tour sanitario. Partendo dalla casa di cura Pineta Grande di Castel Volturno si allunga per un paio di giorni a Napoli per seguire l’andamento di Villa Bianca e della Sanatrix, poi si sposta ad Avellino per controllare se tutto procede per il verso giusto nella casa di cura Villa Esther, e quindi, un rientro nel casertano con puntatine a Villa Fiorita (Aversa) e alla clinica Padre Pio (Mondragone).
Giusto per non rimanere con le mani in mano, Enzo Schiavone – ex colonnello medico da anni in prima linea nella gestione della sanità convenzionata – ha accettato un nuovo incarico, quello di presidente della Sezione Sanità dell’Unione dell’Industriali di Napoli.
Presidente Schiavone, dopo anni di commissariamento comincia a dare segni di ripresa la sanità nella nostra Regione?
“E’ stato finalmente inaugurato l’Ospedale del Mare, ci sono stati dei miglioramenti sulla qualità dell’assistenza pubblica e convenzionata. Ma quella campana è una sanità in cui si devono fare sacrifici. Già durante la gestione di Antonio Bassolino la nostra Regione cominciò ad alzare la voce durante le conferenze Stato-Regione per l’assegnazione del finanziamento alla Sanità. C’è un forte divario tra Nord e Sud Italia, dalla Toscana in poi c’è un livello di assistenza diverso e probabilmente meglio organizzato di quello del Sud”.
Sono passati circa quindici anni, la Campania è ancora commissariata. Il finanziamento nazionale garantisce maggiori risorse alle strutture del Nord Italia?
“Ribadisco, nella nostra Regione per la Sanità è necessario fare molti sacrifici. La forbice che ancora divide il Nord dal Sud resta ancora molto aperta. Ma il problema non è solo questo. Il Fondo Sanitario assegnato alla Regione dovrebbe ricevere ogni anno almeno altri trecento milioni di euro dallo Stato. Ma la cosa più incredibile è che quello che ci viene assegnato per l’assistenza sanitaria di anno in anno non viene consumato per intero. E così si viaggia con circa mezzo miliardo di euro in meno tra il non assegnato e il non speso. Lavorando con un finanziamento insufficiente per far funzionare le strutture sono necessari veri e propri salti mortali”.
Presidente Schiavone, parlava poco fa di qualche segnale di miglioramento. Che si può fare per far decollare l’assistenza nella nostra Regione?
“Tutto potrebbe funzionare sicuramente meglio. Ma ancora oggi si registrano tante situazioni di inefficienza, sprechi e brutture. Parlo del pubblico e del privato, ma le situazioni di cattiva organizzazione nel pubblico sono macroscopiche”.
Il Finanziamento statale è inadeguato. Chiarito questo punto, pare che almeno il pagamento dei rimborsi ha trovato una sua regolarità?
“Da quando è cominciato il commissariamento abbiamo iniziato a fare economie su tutto il fronte. Inizialmente viaggiavamo con miliardi di disavanzo. Oggi, con De Luca governatore, le rimesse alle case di cura hanno raggiunto la copertura di circa il 95 per cento in 40 – 45 giorni. Un ritorno alla vita naturale per gli amministratori del convenzionato accreditato che in passato erano costretti ad aspettare il finanziamento dalle singole Asl anche per trenta mesi”.
La regolarità dei pagamenti è obbligata da leggi nazionali ed europee. Presidente Schiavone, parlava di De Luca presentandolo come il governatore che ha regolarizzato i pagamenti. Per i laboratori d’analisi recentemente il presidente della giunta è stato chiarissimo: “Se vogliono i soldi avranno al massimo il 50 per cento di quanto richiesto”.
“Sta portando avanti la politica del rigore probabilmente per uscire al più presto dal piano di rientro e far entrare la Campania nella fase di accompagnamento che durerà altri tre anni. Ma il governatore deve rendersi conto che nella gestione della sanità non si può fare mercanteggiamento in questo modo”.
Il ministero tra valutando le recenti modifiche al piano ospedaliero. Presidente Schiavone, cosa manca alla Sanità?
“Il governatore è stato costretto dal ministero della Salute e dal ministro Grillo a modificare il precedente piano ospedaliero. Io, nella qualità di presidente della Sezione Sanità dell’Unione Industriali mi rivolgo a tutte le Istituzioni e cioè al governo, alla regione, all’università perché risolvano immediatamente il problema delle specializzazioni dei laureati in medicina e consentano a chi gestisce case di cura accreditate di poter colmare i vuoti di organico con personale italiano.
Già in passato al Nord e al Sud diverse strutture sono state costrette ad assumere infermieri e medici provenienti da altre Nazioni. L’Italia ha un gravissimo problema occupazionale e noi imprenditori non dobbiamo essere costretti per una serie di intralci burocratici ed organizzativi a scegliere specialisti in India o nel Nord Europa perché i corsi universitari di specializzazione non sono in grado di adeguarsi alle richieste di personale sulle quali il mondo sanitario insiste da anni”.