Caos ospedali in Penisola, repetita iuvant… ma non sempre

Caos ospedali in Penisola, repetita iuvant… ma non sempre

9 Novembre 2021 0 Di Gaetano Milone

La solita minestra trita, ritrita e riscaldata più volte.  Oggi pomeriggio  in forza di un “repetita  iuvant sed stufant”, l’ing. Gennaro Sosto Direttore Generale dell’Asl Na 3 Sud accompagnato dal Direttore Sanitario degli Ospedali Santa Maria della Misericordia di Sorrento e De Luca e Rossano di Vico Equense, distolto da problemi legati soprattutto all’avanzare del Covid alle soglie delle festività natalizie  è stato convocato dai vertici della Chiesa locale, presente l’Arcivescovo di Sorrento- Castellammare, nei locali della cattedrale sorrentina, per tentare di arginare la deriva della sanità soprattutto nei due ospedali.

Cosa di nuovo potrà dire l’ingegnare Sosto è una curiosità che interesserà la maggior parte dei presenti mentre sono in tanti che si augurano, finalmente, in un luogo sacro, che vengano elencati i veri motivi  della ridotta attività  operatorie che stanno mettendo in crisi anche l’ortopedia ospedaliera e  quanto segnalato allo stesso Direttore Sanitario da varie associazioni del territorio in incontri precedenti a cui non è stato dato seguito.

Una convocazione fuori dalle righe sia per l’impegno quotidiano, mai registrato in passato dei sindaci della penisola sorrentina sull’argomento, ma soprattutto a meno di una settimana, dall’incontro dei primi cittadini peninsulari con lo stesso Direttore Generale Sosto ed a tre giorni di distanza dall’audizione del sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, con i rappresentanti della V commissione Regionale della Sanità insieme ai consiglieri regionale Gennaro Cinque e Annarita Patriarca.

 Un modo forse per richiamare in chiesa i fedeli, fallite altre attrattive (pizze e panini vari organizzati da sacerdoti manager)

Restano invece, fiorenti, in penisola sorrentina, gestioni di  immobili  e numerosi terreni donati da anziani credenti, trasformati in agriturismo, case vacanze o B&B, a giustificare una  mancata frequentazione di oltre il 70 per cento di partecipanti a funzioni religiose ed il totale allontanamento delle giovani generazioni.