Carcere di Salerno, detenuti e poliziotti colpiti da acariasi
3 Ottobre 2022C’è grande preoccupazione in carcere a Salerno, tra i poliziotti penitenziari e gli stessi detenuti, per un focolaio di sospetta acariasi (dermatosi prodotta dagli acari) tra le sbarre. E c’è lo sdegno del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria perché, nonostante le reiterate richieste, nessun dermatologo si è ancora visto in carcere.
Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, “la promiscuità nelle celle favoriscono la diffusione delle malattie, specie quelle infettive, anche tra il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria che vive e lavora, 24 ore al giorno, nella prima linea delle sezioni detentive. Se si considera che un terzo della popolazione detenuta è straniera, autorevoli consessi impegnati nella sanità in carcere, come la SIMSPe, hanno constatato che con il collasso di sistemi sanitari esteri e con il movimento delle persone, si riscontrano nelle carceri tassi di tubercolosi latente molto più alti rispetto alla popolazione generale. Se in Italia tra la popolazione generale si stima un tasso di tubercolosi latenti, cioè di portatori non malati, pari al 1-2 per cento, nelle strutture penitenziarie ne abbiamo rilevati il 25-30%, che aumentano ad oltre il 50 per cento se consideriamo solo la popolazione straniera”.
Capece ricorda come l’Epatite C sia tuttora l’infezione maggiormente presente nella popolazione detenuta in Italia. Per il Sappe, dunque, “è indispensabile monitorare costantemente la questione e predisporre ogni utile intervento a tutela dei poliziotti e degli altri operatori penitenziari”.