Cardafurbetti, in 60 timbravano e non lavoravano

Cardafurbetti, in 60 timbravano e non lavoravano

18 Luglio 2019 0 Di a.m.

Giulia Grillo: “Nessuna tolleranza coi farabutti del cartellino che prendono in giro lo Stato, rubano lo stipendio e vengono meno ai loro doveri verso chi sta male. Fuori i disonesti dalla sanità”.

  Devono pensarla così, timbrare è sufficiente per vedersi corrisposto uno stipendio. Scandali analoghi un po’ in tutte le Asl e le Aziende ospedaliere della Campania (gli ultimi ad Avellino, Caserta, Napoli, Salerno) non hanno insegnato nulla. Si continua come se nulla fosse. La speranza per fermare la piaga degli stipendi erogati, ma soprattutto percepiti, senza lavorare non sembra fermarsi.

La speranza (ultima Dea) nei rilevatori di presenze biometrici. Ma intanto registriamo l’ennesima frode, questa volta al Cardarelli, a danno della sanità campana e della collettività.  Ancora una volta i furbetti del cartellino sono stati immortalati dalle telecamere mentre passavano il badge anche per i colleghi. Così la procura di Napoli, che ha coordinato le indagini, ha notificato 62 avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti dipendenti dell’ospedale collinare che dopo avere timbrato abbandonavano il posto di lavoro. L’indagine della polizia di Napoli (commissariato Arenella) è stata coordinata dal pm Giancarlo Novelli insieme con il procuratore Giovanni Mellilo. Il reato ipotizzato, la truffa che se confermato in tribunale farebbe scattare il licenziamento.

I video si vede anche un giovane tra 12 e i 13 anni, che indossa un cappellino di colore scuro, figlio di una dipendente del Cardarelli, che “timbra” il badge per conto della madre la quale, invece di andare a lavorare, quel giorno è rimasta a casa.