Cardarelli, spaccatura fra le sigle sindacali mediche
7 Febbraio 2020Le segreterie aziendali dei Sindacati confederali e di altre sigle autonome bollano come pretestuose alcune critiche avanzate da altre organizzazioni nei confronti della dirigenza del nosocomio.
Ci chiediamo con molta curiosità quale sia il motivo profondo per il quale si sollevino, in modo chiaramente pretestuoso, questioni che da anni si trascinano di amministrazione in amministrazione senza avere il pudore di ricordare che molte di queste languiscono senza soluzione, proprio ad opera di chi con la memoria corta oggi alza la voce.
A chi giova alzare il livello della polemica e dello scontro? A chi giova confondere in un elenco disordinato questioni, le più disparate, che vanno dalla contrattazione sindacale, alla costituzione e buon uso dei fondi, al governo dei processi clinici, all’Alpi (!), alle criticità dell’aria dell’emergenza, all’applicazione del nuovo Ccnl?
Qui prodest? Non alla tutela dei diritti dei dirigenti medici. Non al miglioramento della loro vita lavorativa. Non al governo del corretto equilibrio tra volumi di attività istituzionali e volumi di attività svolti in libera professione. Non al buon funzionamento del servizio d’emergenza del Ps e del Dea. Non certamente al miglioramento dei livelli di assistenza e al fondamentale diritto alla salute dei pazienti che, in ultima analisi, e il vero banco di prova su cui sta cadendo la funzione di questo nostro grande ospedale.
Ci dissociamo e prendiamo nettamente le distanze da un modo di fare sindacato che non ci appartiene. Crediamo che vada riconosciuto all’attuale amministrazione una capacità d’ascolto e d’analisi dei problemi non comune. Sosteniamo con forza un metodo di confronto leale e trasparente che pongano le basi per arrivare finalmente alla risoluzione dei problemi che si trascinano da anni perché certo non sono da imputare all’attuale direzione strategica ma che sicuramente quest’ultima dovrà affrontare.
Incoraggiamo le iniziative intraprese dall’attuale amministrazione in merito al riordino delle attività cliniche, del regolamento Alpi, delle criticità dell’aria di emergenza, del reclutamento di personale, dello spirito di confronto, a volte anche duro ma sempre teso al miglioramento, delle condizioni lavorative e dei livelli di assistenza. Vigileremo affinché questo nuovo corso si consolidi e ci opporremo a qualsiasi arretramento sul piano del governo di processi chimici e delle relazioni sindacali a favore di meri interessi personali. Con l’auspicio che cessi uno stato di agitazione, che è solo nella mente di pochi, e si torni ad un clima sereno di confronto.
Non è di sterili strumentali polemiche chi abbiamo bisogno perché i problemi alle questioni da affrontare non possono più aspettare.
Hanno sottoscritto il documento: Ciro Mauro dell’Anpo; Giuseppe Visone della Cgil medici; Vincenzo Baldassarre della Cisl medici; Eugenio Capobianco della Uil medici; Angelo Rizzo Fassid-Snr; Eugenia Piscitelli Fassid-Sinafo; Giuseppe Aragiusto Fesmed; Sergio Amato Saues.