Cardarelli, volontariato e militari per combattere la talassemia
7 Luglio 2019La collaborazione fra Azienda ospedaliera collinare e 17esimo Rav “Acqui”, ha consentito di donare 663 sacche di sangue alla Fondazione Italiana “L. Giambrone”.
Si è conclusa, ieri a Capua, una nuova iniziativa benefica realizzata nella Caserma “O. Salomone”, sede del 17° Reggimento Addestramento Volontari (RAV) “Acqui”, che ha ospitato per due giornate consecutive personale medico e sanitario della Fondazione Italiana “Leonardo Giambrone” per la guarigione dalla Talassemia, in collaborazione con il centro di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’Ospedale Cardarelli di Napoli.
Ha dato vita all’iniziative Il 17esimo “Acqui” che ha coinvolto il presidente nazionale della Fondazione, dottoressa Angela Iacono, ed il professor Michele Vacca che, con il personale medico del Centro Trasfusionale dell’Ospedale Cardarelli da lui diretto, ha illustrato ai militari tutti gli aspetti sanitari della donazione. In tale occasione il personale del 17° RAV ha dimostrato, ancora una volta, come l’Esercito Italiano sia costituito da uomini e donne che, con altruismo e sensibilità, si spendono in prima persona per la salvaguardia del bene collettivo, tanto da raggiungere, con più di 600donatori, una media di donazione pari ad oltre l’80% dei militari presenti.
Tale dato, confrontato con la media nazionale (inferiore al 5% della popolazione), evidenzia l’eccezionale generosità del soldato italiano e la sua vicinanza ai cittadini in difficoltà. La Fondazione, inoltre, ha voluto condividere le testimonianze di alcuni genitori e bambini talassemici che hanno rivolto, ai militari del 17esimo Rav, la loro gratitudine, “perché è anche grazie alla responsabilità civica che contraddistingue la vostra Istituzione, che loro possono continuare a vivere”, ha concluso la dottoressa Iacono.
Il Comandante di Reggimento, colonnello Giuseppe Zizzari, che ha voluto essere tra i militari del 17° Reggimento ad effettuare la donazione, ha rimarcato come il gesto dei soldati costituisce un segno tangibile di vicinanza alla popolazione, “perché noi soldati serviamo il Paese, sempre, e anche un gesto come quello della donazione significa servire il Paese”. Non ha mancato inoltre di ringraziare le centinaia di giovanissimi militari che, pur arruolati da pochi giorni, hanno immediatamente compreso l’importanza dei valori etici e morali che devono contraddistinguere chi indossa l’uniforme.