Cardiochirurgia d’emergenza, premiato a Boston il “Ruggi” di Salerno

Cardiochirurgia d’emergenza, premiato a Boston il “Ruggi” di Salerno

15 Giugno 2022 0 Di La Redazione

Ancora un prestigioso riconoscimento internazionale all’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno per l’attività e gli interventi di cardiochirurgia ‘estrema’.

Nell’ambito dell’Aortic Symposium, il maggiore appuntamento mondiale del settore tenutosi a Boston in Usa a maggio, l’Unità di Cardiochirurgia d’emergenza del Ruggi è stato, infatti, indicato come eccellenza internazionale dal maggiore esperto riconosciuto in questo campo, il professore Joseph Baviaria della University of Pennsylvani

“L’Aortic Symposium – spiega il direttore dell’Unità di Cardiochirurgia d’emergena, Severino Iesu – è l’evento mondiale più importante sulla chirurgia aortica, che è una parte importante della cardiochirurgia. Il maggiore esperto nel settore, riconosciuto a livello mondiale, Joseph Bavaria, dell’Università della Pennsylvania, nella sua relazione al congresso di Boston ha presentato i centri che storicamente fanno questo tipo di chirurgia, ovvero i centri di Hannover e Bologna, ed ha, quindi, sottolineato che ci sono “centri emergenti che fanno questo tipo di chirurgia con risultati eccellenti e migliorativi rispetto a quelli storici, citando a tal proposito il dipartimento di Cardiochirurgia d’urgenza dell’Azienda ospedaliera universitaria ‘Ruggi d’Aragona’ di Salerno e riferendosi alla ‘Salerno experience'”.

Un riconoscimento importante – chiarisce – nel settore della chirurgia dell’arco. Questa è una branca della chirurgia aortica che tratta l’arco aortico, ovvero il segmento di aorta dal quale nascono i vasi che vanno al cervello. È una chirurgia estremamente complessa, perché quando si va a rimuovere questa parte di arco malato si devono riabilitare i vasi che vanno al cervello e ciò richiede di mettere in campo una chirurgia molto complessa. Si tratta della forma più complicata di cardiochirurgia”.

“Salerno è oggi il centro che fa più chirurgia dell’arco in Italia – aggiunge – in quattro anni sono stati effettuati 140 interventi, che è un numero elevatissimo. Si tratta di una patologia sia acuta che cronica. Acuta nell’ambito delle dissezioni aortiche, che rappresentano la maggiore emergenza in cardiochirurgia: quando cioè ci troviamo di fronte ad una rottura dell’arco aortico per cui il paziente deve essere operato immediatamente per evitare il decesso. Ed è cronica quando invece abbiamo una dilatazione dell’arco aortico, che supera i 5,5 centimetri, e in questo caso il rischio di rottura è molto alto per cui il paziente deve essere sottoposto ad un intervento per la sostituzione dell’arco. In questo caso spesso non ci sono dei sintomi, ma la patologia viene scoperta per caso, facendo ad esempio altri esami come la tac ai polmoni”.

“Vorrei che i cittadini campani fossero orgogliosi di quello che facciamo e delle nostre eccellenze, che sono eccellenze dell’Italia, riconosciute oggi anche a livello mondiale” – conclude Iesu.