Carenza farmacisti, incrementato fabbisogno formativo di professionisti della salute
22 Luglio 2024Il fabbisogno formativo relativo ai professionisti della salute è stimato in crescita in tutti i comparti della sanità e il trend riguarda anche i farmacisti. Per il settore, l’indicazione conferma l’andamento degli ultimi anni che vede la richiesta passare dalle 920 unità dell’anno scorso, alla proposta di 1200 unità per il nuovo anno accademico. I nuovi numeri sono riportati nello schema di Accordo per la determinazione del fabbisogno per l’anno accademico 2024/2025 proposto dal Ministero, su cui le Regioni hanno dato oggi l’ok.
Carenza di personale e fabbisogno di professionisti: ecco i dati
Il contesto è quello di una situazione di carenza di personale che sta preoccupato un po’ tutti comparti della sanità – particolarmente vivo è l’allarme tra medici e infermieri – e che ha investito anche il comparto. Per quanto riguarda il settore, a una sempre maggiore difficoltà delle farmacie a trovare personale, si unisce quella che da diverse componenti è stata definita una crisi professionale. A essere segnalato, anche attraverso le analisi delle Associazioni, è, in alcuni casi, il fenomeno di una uscita dalla professione verso altre alternative, che sta riguardando un po’ tutte le fasce d’età, giovani inclusi. Tra i farmacisti dipendenti viene evidenziata l’esigenza di un maggiore riconoscimento e tutela delle nuove mansioni, una retribuzione avvertita come non adeguatamente rispondente al reale costo della vita e alla professionalità messa in campo, la necessità di una maggiore conciliazione vita famigliare e lavoro.
Il confronto sul fabbisogno formativo e i principi applicati
In questo quadro, si sono inseriti i lavori del tavolo ministeriale sul fabbisogno formativo, che vede coinvolte anche le Federazioni degli ordini, nel quale vengono stimati in vista del nuovo anno accademico 2024/2025 i fabbisogni sulla base delle previsioni di domanda e di offerta a livello regionale e nazionale di professionisti sanitari. Il principio generale che viene adottato nella determinazione delle unità è di norma il pieno accoglimento dei fabbisogni espressi dalle Regioni, prevedendo inoltre una rimodulazione in aumento delle stime per alcune professioni, tra cui infermiere, sulla base delle richieste degli ordini. Per quanto riguarda i farmacisti, punto di riferimento è il dato di fabbisogno comunicato dalla Federazione degli ordini, che, come raccolto nei giorni scorsi da Farmacista33 da fonti vicine, quest’anno è pari a 1.200 unità, come stima che, sulla base del metodo di riferimento, si pone comunque l’obiettivo di evitare un futuro esubero di professionisti, dato l’elevato numero di professionisti formatosi negli anni passati. Il dato dei farmacisti (l’anno scorso era di 920 unità e quello precedente di 600), insieme a quello delle altre professioni sanitarie, è riportato nello schema di Accordo per la determinazione del fabbisogno per l’anno accademico 2024/2025, anticipato ieri da Ilfarmacistaonline, riguardante medici, veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi, chimici, fisici, psicologi, personale infermieristico, tecnico e della riabilitazione.
I trend del passato e i fenomeni emergenti relativi al settore
Va ricordato che la richiesta di aumentare il fabbisogno formativo è un trend che nel comparto è presente da tre anni a questa parte: in precedenza il dato tendeva a confermare quello degli anni prima e addirittura, andando indietro nel tempo, la preoccupazione era al contrario rivolta alla crescita del numero di farmacisti che ogni anno usciva dalle università, passato da circa 1.600 unità del 2008, anno in cui era stato registrato un allineamento tra entrate e fabbisogno reale – e anzi, anche allora i farmacisti mancavano -, agli oltre 4mila del 2017. In particolare, a essere segnalato era il gap tra laureati e fabbisogno reale – quest’ultimo è stato stimato nel 2017-18 intorno ai 1.300 farmacisti.
Carenza: il confronto con le altre professioni sanitarie
A ogni modo, la situazione di carenza di personale, come detto, è preoccupate anche in altri comparti della sanità e l’allarme è presente in modo particolare per medici e infermieri. Tornando al documento sul fabbisogno, va segnalato il dato relativo ai laureati magistrali a ciclo unico per Medicina, Veterinaria e Odontoiatria: la richiesta è di 22.188 – a fronte dei 20.916 posti dell’anno scorso, con un aumento di 1.272 unità – di cui 19.286 per medici (erano 18.133 nel 2023), 1371 per veterinari e 1585 per odontoiatri. Per quanto riguarda l’area infermieristica, in considerazione dell’aumento significativo di domanda di tali professionisti negli ultimi anni, destinata a crescere ulteriormente in relazione alle future necessità assistenziali, nonché dell’aumento del numero dei pensionamenti previsti per i prossimi anni nel Ssn, la proposta è di 34.992 posti, con un aumento di 230 unità rispetto all’anno scorso. In crescita nel dettaglio il numero di infermieri (26.832) e infermieri pediatrici (263, contro i 249 dello scorso anno).