Carlo Alberto Bertone: “Competenza, passione e voglia gli ingredienti necessari per aver successo”
17 Novembre 2022Oggi parliamo di Covid, sport e salute con: Carlo Alberto Bertone.
Cresce calcisticamente nel settore giovanile del Bologna dove ha militato come giocatore dagli Esordienti alla Primavera. Ha intrapreso poi la carriera da allenatore a soli 21 anni facendosi notare per gli ottimi risultati ottenuti nei settori giovanili dilettantistici del bolognese. L’anno scorso ha ricoperto il ruolo di allenatore in seconda nella prima squadra del Progresso, compagine della provincia bolognese militante nel Girone D di Serie D e quest’anno allena la seconda del Canicattì, squadra della provincia di Agrigento, militante nel Girone I di serie D.
La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?
La pandemia ha sicuramente scosso tutto il movimento. Sono stati momenti difficili e anche se adesso la fase più acuta sembra essere alle spalle, bisogna sempre restare vigili, nella speranza che nulla di tutto ciò possa riaccadere. La paura c’è stata, soprattutto perché dopo gli allenamenti si tornava a casa dalla famiglia e si sapeva di essere stati a contatto con tante persone e quindi il rischio di contagio era elevato.
Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?
Purtroppo ci siamo dovuti fermare per un periodo ma fortunatamente siamo ripartiti e adesso la situazione sembra essere stabile.
Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?
Sicuramente mio padre, grande appassionato di calcio. Mi ha seguito ovunque e mi ha sempre stimolato come giocatore ed ancora oggi che faccio l’allenatore viene spesso a vedere le partite anche se quest’anno che ho avuto l’opportunità di andare ad allenare in Sicilia a Canicattì viene meno perché noi abitiamo a Bologna ed è lontano. Quando giocavo poi ero affascinato dagli allenatori e sapevo dentro di me che prima o poi lo sarei diventato anche io, anche se non così presto.
Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?
Credo fermamente che la forza di volontà sia determinante nel raggiungimento dei propri obiettivi. Competenza, passione e voglia credo siano gli ingredienti necessari per aver successo nel mio ambito.
Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?
Studiare. Credo che con un calcio così in continua evoluzione, lo studio sia fondamentale. Un allenatore deve pensare a tante cose: dall’aspetto tecnico, a quello tattico, alla comunicazione, all’aspetto condizionale dei propri giocatori e se non ci si aggiorna diventa difficile tenere il passo.