Caserta, A come Autismo
16 Ottobre 2020Il direttore generale dell’Asl di Caserta Ferdinando Russo: abbiamo ridisegnato e riorganizzato l’intero segmento per assicurare ai cittadini percorsi assistenziali di qualità
Mentre il Covid impazza “rubando la scena” a tantissime patologie ancora più gravi e ad altissimo impatto sulla gente, quest’ultime purtroppo non hanno fermato la loro corsa. La pandemia le ha solo gettate in un cono d’ombra ma esse sono sempre pronte a fare danni gravissimi ed a mietere vittime ed in numero anche maggiore rispetto a quelle causate dal virus.
L’autismo non conduce alla morte fisica ma getta un peso su chi ne è colpito e sulle famiglie che ha pochi eguali.
A Caserta negli anni passati sull’assistenza alle persone affette da spettro autistico sono nati progetti faraonici con impegno di spesa di diversi milioni di euro (12?) e percorsi organizzativi non sempre limpidissimi. Ma questa è storia di ieri, oggi il nuovo corso dettato dalla direzione strategica dell’Asl di Terra di Lavoro ha proceduto speditamente a riprendere percorsi e progetti destinati all’assistenza ai bambini autistici anche ricorrendo al sistema Aba (Applied Behavioral Analysis).
“Questo sistema mira a ridurre le abitudini comportamentali problematiche e disfunzionali attraverso la costruzione di rituali comportamentali adattivi – spiega il direttore generale dell’Asl di Caserta, Ferdinando Russo- e dispiega i suoi effetti positivi quando il trattamento viene avviato in maniera precoce, in pratica sui bambini”.
Nel casertano questo percorso terapeutico è assicurato a 450 bambini ai quali si aggiungono altre 250 persone affette da disturbo dello spettro autistico.
“Chiaramente – completa il manager Russo – non conta solo l’età degli assistiti ma, per la riuscita ottimale della cura è necessario l’altissimo spessore, la lunga esperienza e la grande professionalità di chi assicura la prestazione. Sono tutti ingredienti ai quali abbiamo guardato con molta attenzione per assicurare ai cittadini interventi di assoluta qualità”.
Eppure c’è stata qualche contestazione.
“Si e ne sono molto rammaricato – chiude Ferdinando Russo – perché la cosa è avvenuta in giorno di Sabato, quindi ad Asl chiusa, perché altrimenti un incontro avrebbe chiarito con le famiglie degli assistiti che noi non abbiamo tolto ma aggiunto qualità e professionalità agli interventi destinati ai bambini che vivono queste problematiche. Problematiche che ci stanno tanto a cuore da spingerci ad aprire, a breve, una struttura semiresidenziale destinata ad ospitare gli adulti affetti da questi disturbi”.