Caserta, Azienda sanitaria ed ospedaliera cambio di passo
12 Settembre 2019L’Asl riunisce il Cobus per affrontare le problematiche legate alla sicurezza delle trasfusioni. L’Ao adotta delibera per potenziare il Servizio offerto ai trapiantati epatici.
Si è riunito ieri – presieduto dal nuovo direttore sanitario dell’Asl di Caserta, dottor Pasquale Di Girolamo Faraone – il Cobus, (Comitato per il Buon Uso del Sangue) operante nell’Azienda Sanitaria Locale.
Tra i vari punti posti all’Ordine del giorno, si è molto discusso dello stato dell’arte sull’implementazione del Sistema Sicurezza Trasfusionale e del recepimento della vigente normativa in materia (DCA 59, 60 e 61 del 24-07-2019).
L’importante organismo vede al proprio interno numerosi specialisti multidisciplinari che agiscono, ciascuno nell’ambito della propria realtà operativa, quali consumatori ma anche e soprattutto, quali verificatori dell’uso corretto e della stessa buona qualità del sangue. Tutto questo sotto l’attenta conduzione del dottor Saverio Misso, primario della Unità operativa complessa emotrasfusionale, nonché autentico motore del gruppo. Com’è noto all’interno del Cobus, opera anche la componente del volontariato: oltre al presidente dell’Avis di Casoria, l’associazione che si occupa della raccolta del sangue, è presente il presidente dell’Airf provinciale Caserta, Franco Martino, il quale si occupa di rappresentare i pazienti fruitori nei vari nosocomi del territorio, prestando particolare attenzione affinché venga applicata fedelmente la legge vigente preposta, appunto, alla tutela della salute degli ammalati.
Intanto il neocommissario straordinario dell’Azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano ha adottato il provvedimento con il quale, seppure a tempo, assicura la presenza medica nel Servizio dedicato ai trapiantati e trapiantandi epatici che fanno riferimento al nosocomio di via Tescione per l’assistenza. “Si tratta sicuramente di un segnale incoraggiante – sottolinea Franco Martino, Presidente Aitf Caserta – che rasserena gli animi dei pazienti e fa ben sperare per il futuro”.