Caserta, la gimkana sui marciapiedi “infiorati” di cacca
16 Agosto 2022In pieno periodo ferragostano l’atmosfera nelle città – dopo lo tsunami pandemico, peraltro ancora in corso – torna lentamente alla “normalità”: esercizi commerciali chiusi; pochi i bar ed i ristoranti in attività; farmacie ridotte ai minimi consentiti dalla legge; medici di famiglia rappresentati dai sostituti..
Ai disagi di vivere in città in questo periodo vanno aggiunte però le cose positive che fanno da contraltare: niente code alla posta, ai supermercati, ai bar ed ai ristoranti e, finalmente, una città a misura d’uomo che consente di riappropriarsi in piena libertà di strade, spazi verdi e marciapiedi. Tutto bene dunque? Purtroppo no, perché è proprio su quest’ultima voce che casca l’asino.
Gli spazi riservarti alla marcia pedonale, infatti – ci segnalano da Caserta ma il problema non è legato solo al capoluogo di Terra di Lavoro – sono oramai saturi di “ ricordini maleodoranti” che gli amabili padroncini degli amabili animali da compagnia si guardano bene dal raccogliere.
Magari incoraggiati dalla scarsità di scomodi testimoni ecco che da giorni, oltre alle temperature elevate, si registra anche un deciso lievitare di cacche, caccone e cacchine di tutte le forge e dimensioni. E così invece di rilassarsi godendosi la città in “splendida solitudine” , i superstiti dell’esodo vancanziero agostano sono costretti a stare con gli occhi incollati sui marciapiedi per provare ad evitare di portarsi in casa sgradevoli e puzzolenti ricordini degli incolpevoli animali.
Chiaramente va stigmatizzata l’assoluta mancanza di senso civico di chi “inonda” di cacca la città ma poi, non meno grave, l’incuria è l’assoluta mancanza di controlli di chi avrebbe il dovere di reprimere l’odioso fenomeno.
Ai tanti danni d’immagine (pessima tenuta degli spazi verdi e scarsa pulizia delle strade) sarebbe veramente il colmo aggiungere anche questo; Caserta da città della Reggia alla città della mer…