“Caso Ethan”, la mamma ricevuta stamattina alla Farnesina
25 Ottobre 2024
Tre ministeri al lavoro per ritrovare il piccolo Ethan sottratto a 6 mesi lo scorso 30 agosto
Roma/Piano di Sorrento – Ministero degli Esterni, degli Interni e della Giustizia sono al lavoro tutti insieme per risolvere il caso di Ethan, il neonato italoamericano di 6 mesi residente a Piano di Sorrento e sottratto alla madre Claudia Ciampa dal padre di origini statunitensi, Eric Howard Nichols, il 30 agosto scorso durante una vacanza in Puglia. La notizia della cooperazione tra i tre ministeri è stata data alla mamma e al suo avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti italiani, nel corso di un incontro svoltosi stamattina alla Farnesina. «Mi hanno assicurato – spiega Claudia Ciampa – che le istituzioni sono al lavoro e che il ministro Antonio Tajani ha preso molto a cuore la vicenda di mio figlio».
L’incontro di stamani ha fatto seguito alla riunione svoltasi ieri della Task Force sui Minori Contesi del ministero degli Esteri, l’ente che dal 2009 coordina l’azione di Governo in una materia delicata e complessa come quella del bambini illecitamente condotti fuori dai confini nazionali. È stato lo stesso ministero a comunicare ieri, in una nota ufficiale, che da inizio anno sono stati segnalati alla Farnesina 107 nuovi casi di sottrazione, per un totale di 527 casi trattati. «Il gruppo di lavoro – cita espressamente il comunicato ministeriale – si è concentrato sui casi di maggiore criticità, tra cui la vicenda di un minore italo-americano che, a soli 6 mesi, è stato condotto negli Stati Uniti e risulta tuttora irreperibile». Superfluo specificare che si tratta proprio del piccolo Ethan. «Siamo soddisfatti dell’incontro di oggi – aggiunge l’avvocato Gian Ettore Gassani – perché non era scontato essere ricevuti dal ministero, visto il grande numero di casi di sottrazione di minore di cui si occupano. Ciò vuol dire che la vicenda di Ethan rappresenta un caso emblematico e molto delicato per cui politica, diplomazia, istituzioni devono cooperare tutti insieme nell’interesse del minore. Siamo anche al lavoro per poter trovare un accordo col padre, affinché prevalga la ragionevolezza e si possa arrivare ad un affido condiviso al 50%».