Centri impiego, la Regione lancia il “numero unico” e la Cisl spara a zero

Centri impiego, la Regione lancia il “numero unico” e la Cisl spara a zero

17 Maggio 2023 Off Di La Redazione

Lorenzo Medici segretario Cisl Fp Campania: “Un’altra follia inutile e dannosa”.

 

“La decisione della Giunta regionale di creare “un numero unico” per i servizi dei Centri per l’Impiego della Campania è l’ennesima follia di questa amministrazione. Un progetto, sostenuto da una campagna pubblicitaria pomposa e costosa, che riteniamo inutile per i cittadini e dannoso per i lavoratori delle strutture”.

Il leader della Cisl Funzione Pubblica Lorenzo Medici contesta il nuovo sistema di comunicazione varato dalla Direzione generale Istruzione, Formazione e Lavoro di palazzo Santa Lucia e sottolinea che “la piattaforma telefonica virtuale è un ulteriore programma roboante di qualche presunta mente pensante a cui riesce difficile immaginare che lo strumento maggiormente utilizzato dall’utenza continua ad essere il telefono analogico. Se l’amministrazione, prima di lanciarlo, avesse incontrato le organizzazioni sindacali, come si fa in tutte le altre regioni e sedi istituzionali del nostro Paese, glielo avremmo spiegato, facendo risparmiare alle casse, che si riempiono con le tasse che paghiamo ciascuno di noi con l’addizionale più cara d’Italia, risorse da destinare a cose più utili”.

Il segretario generale della Fp spiega i limiti oggettivi connaturati all’idea. “Intanto – dice Medici – un numero unico rappresenta un servizio di centralino telefonico e non un’attività accessoria a quella ordinaria degli addetti, in larghissima parte istruttori e funzionari, che andrebbero incontro ad un clamoroso dimensionamento che non consentiremo mai. Sempre che non si punti in ultima analisi ad un’altra privatizzazione. Gli stessi, stante le criticità secolari dei locali adibiti a CPI, della non ottimale rete disponibile, e l’assenza di istruzioni tecniche ed operative, sarebbero esposti a rischi pesanti, tanto più quando si troverebbero a dare informazioni su procedure di altri uffici che non conoscono, o a dover sospendere l’attività naturale dei colloqui in presenza per il riscontro da remoto a chi chiama. E poi va tenuto conto che per attuare concretamente la piattaforma servono almeno 6 operatori al giorno; in media gli uffici ne hanno 14, per cui molte strutture non avrebbero più la piena operativa e si troverebbero costrette a ridurre l’accesso degli utenti. Perciò è uno strumento inutile e dannoso”.