Cgil, vince il diritto dei lavoratori
17 Febbraio 2019Ispettorato del lavoro, riconosciuto il lavoro subordinato agli operatori sanitari che hanno operato nelle carceri irpine con contratto a partita iva sottoscritto con l’Asl irpina.
Alla fine, trova riconoscimento il rapporto di lavoro subordinato del personale infermieristico, fisioterapisti e osa a partita iva, che da oltre un decennio, negli istituti penitenziari, hanno assicurato i livelli essenziali di assistenza per l’Asl di Avellino.
Si sono resi necessari due incontri in Prefettura per “spingere” Maria Morgante, direttore generale dell’Asl irpina che ha finalmente preso l’impegno di convocare un tavolo, da tenersi entro e non oltre il 15 marzo 2019, per la concertazione sull’organizzazione del servizio di medicina penitenziaria
Da circa un anno il reiterato grido di allarme della Cgil – si legge nella nota inviata dal sindacato alla stampa – sui lavoratori precari, dimenticati, che svolgono un delicato servizio nelle carceri per conto dell’Asl. E, da altrettanto tempo, il mancato incontro con la direzione dell’Asl per definire un’organizzazione del lavoro atta a garantire i livelli essenziali di assistenza ai detenuti.
In seguito decreto del commissario ad acta del 22/06/2008, la Regione Campania ha trasferito all’Asl le funzioni sanitarie afferenti alla medicina penitenziaria – spiega la nota della Cgil-Fp – da gestite con fondi vincolati nazionali, per cui risultava davvero incomprensibile il motivo della gravissima carenza di personale e dell’abbattimento immotivato dei costi. Gli scarsi lavoratori in servizio, oramai con esperienza decennale, svolgevano il proprio ruolo nella quasi totalità in assenza di garanzie e di tutele
Ad esempio, presso l’istituto di Lauro, a custodia attenuata per madri, che dovrebbe ospitare le detenute madri con bambini fino a 6 anni di età, con capienza di posti per 35 detenute risulta in servizio una sola unità infermieristica che, ovviamente, non può, da sola, ricoprire i turni ed assicurare i servizi essenziali di assistenza nelle 24 ore giornaliere.
I lavoratori impiegati, oltretutto, rientrano nella stabilizzazione dei precari, ai sensi della legge Madia, anche se, nell’ultima delibera pubblicata dall’Asl di Avellino, relativa alla stabilizzazione, i numeri totali, incomprensibilmente, sembrano non ricomprendere detto personale e pertanto ha chiesto un incontro ad hoc.
Ha, per così dire, tagliato la testa al toro, l’esito dell’attività ispettiva che ha riconosciuto la fattispecie di lavoro subordinato a tutto il personale a partita iva che presta servizio nei 4 istituti penitenziari. La Funzione pubblica ringrazia pertanto – chiude la nota Cgil – i funzionari dell’ispettorato del lavoro di Avellino per il delicato ed oneroso lavoro svolto.