“Che sia veramente un Governo di svolta”
4 Settembre 2019“Al nuovo Esecutivo Conte chiediamo di mettere al primo posto dell’azione governativa la tutela della salute e la valorizzazione delle professioni mediche e sanitarie”.
Dal Governo ci aspettiamo, innanzitutto, che venga ripreso il cammino per l’approvazione definitiva del nuovo Patto della Salute e che vi siano le risorse sufficienti per la risoluzione dei problemi emergenziali legati alla carenza di specialisti e di medici di medicina generale. Ci attendiamo, inoltre, misure che riequilibrino la retribuzione dei medici, avvicinandole agli standard europei; questo rappresenterebbe la condizione per evitare la grande fuga di professionisti dal Ssn.
Da diverso tempo si lancia l’allarme per la forte carenza di medici specialisti e medici di medicina generale. Ci auguriamo che questo Governo avvii una riforma strutturale della formazione per i medici che superi l’imbuto formativo e dia un assetto diverso all’accesso alla professione. Si vada verso norme che prevedano l’indizione di un concorso nazionale unico per specializzazione e formazione in MG, istituendo la scuola di specializzazione per i medici di medicina generale.
Così come la medicina di emergenza – urgenza, che nel nostro Paese ha bisogno di misure a sostegno e di risorse certe. Occorre necessariamente una riforma strutturale che definisca la figura del medico unico di emergenza, concretizzando un’effettiva integrazione territorio-ospedale per tutelate meglio la salute dei cittadini. Non sono più accettabili condizioni di precarietà per medici del 118.
I medici lavorano in una situazione di intimidazione e di violenza. Non passa giorno senza il verificarsi di episodi violenti a danno di medici e di sanitari nell’esercizio delle loro funzioni. Aggressioni a medici donne, spesso in servizio di Guardia Medica, a colleghi del Pronto Soccorso e finanche a medici di medicina generale, nei loro studi. È un fenomeno, ormai diventato endemico e che si manifesta in tutto il Paese, dal Nord al Sud dell’Italia. Un provvedimento legislativo ad hoc ‘Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni’ era in dirittura di arrivo con il precedente Governo. La gravità della situazione richiede una forte presa di responsabilità da parte della nuova compagine governativa con misure immediate di tutela per i medici e sanitari.
Per concludere, ci aspettiamo che il nuovo Governo dica parole chiare sul regionalismo differenziato. Non è ammissibile che materie (sanità, istruzione, tutela dell’ambiente) siano date in esclusiva gestione alle regioni (iniziando da Lombardia, Veneto e Emilia Romagna), sottraendole alla gestione congiunta dello Stato generale. Per questa strada, riteniamo che vi sia il rischio di voler cambiare il rapporto di lavoro del medico di medicina generale con il Ssn che oggi è di tipo parasubordinato, con un rapporto di tipo privatistico ed aprire, in questo modo, ad organizzazioni private (leggi cooperative) di professionisti sanitari il Servizio Sanitario Nazionale.
Questo Governo sia realmente di svolta: non permetta che il regionalismo differenziato diventi il grimaldello per privatizzare il rapporto di lavoro dei medici e per smantellare il Servizio sanitario nazionale. Il nostro Paese non ha bisogno di medici e di una sanità di serie a e di serie b. Occorre che si assicurino risorse sufficienti al Sevizio sanitario nazionale per garantire l’accesso paritario alle cure per tutti i cittadini del nostro Paese. Auguri di buon lavoro al Ministro della Salute Roberto Speranza.
*Segretario generale nazionale Sindacato medici italiani