Chiarito il giallo, nessun inquinamento a Massa
23 Luglio 2019Lo chiarisce, senza tema di smentite, il risultato degli esami, effettuati dall’Arpac, sui prelievi effettuati nel braccio di mare di Marina del Cantone.
Sventola a pieno titolo, dalla torre di Montalto – uno dei dieci avamposti militari di segnalazione costruite dopo l’incursione dei Turchi del 13 giugno 1558, lungo la costa del comune di Massa Lubrense – la “Bandiera Blu” che da oltre un decennio viene assegnata al comune lubrense per la purezza delle proprie acque.
Nei giorni scorsi, un prelievo dell’Arpac aveva fatto scattare l’allarme su un probabile inquinamento nella acque cristalline di Marina del Cantone. I nuovi prelievi effettuati sabato 20 luglio dai tecnici dell’Arpac, l’Agenzia regionale di monitoraggio della salute del nostro ecosistema marino, sul tratto di mare antistante la torre di Montalto, in località Mortelle, a Marina del Cantone hanno dato esito negativo. L’allarme scattato dopo i prelievi dell’8 luglio scorso, come già sospettato dagli stessi biologi dell’agenzia regionale, era dovuto all’azione di qualche sconsiderato marinaio dei grossi yacht alla fonda nella baia di Nerano, che aveva ripulito la propria sentina durante la navigazione lungo la costa delle Sirene.
Così come pure vengono a cadere i sospetti sulle imbarcazioni ormeggiate nel campo boe allestito dall’Area Marina Protetta Punta Campanella a ridosso delle Mortelle e frequentatissimo in questo periodo di piena estate. Restano comunque in piedi tutti gli interrogativi sulla presenza “indisturbata” delle grosse imbarcazioni a poche decine di metri dalla riva affollata da bagnanti e come nelle ipotesi prospettata dall’Arpac, possibili veicoli di inquinamento marino.
Si ripropongono, invece, tutti ancora inascoltati, gli appelli alle autorità di “bloccare” gli sconsiderati che a bordo di velocissime imbarcazioni affollano la costa da Massa Lubrense, ai Galli, a Positano ed Amalfi, mettendo a rischio l’incolumità di piccoli diportisti e degli stessi passeggeri, violando in continuazione i limiti di velocità all’interno della zona “C” dell’Area Marina Protetta. Stesso discorso a Marina Piccola a Capri e soprattutto nelle bocche piccole di Capri quando in determinate ore decine e decine di “charter” attraversano lo stretto corridoio per rientrare a terra, spesso per un’altra corsa.
Un mare quello della terra delle sirene off limits per i navigatori di un tempo, felici di ripercorrere la rotta di Ulisse oggi “vietata” da pirati del terzo millennio, senza regole e passioni civili se non quella per il dio denaro, guadagnato in contanti e con “commissioni milonarie” tutte in nero.