Christian D’Alba, lo sport per contrastare l’abuso di alcol e droga
16 Febbraio 2022Lo sport aggiunge anni alla vita e ne migliora anche la qualità, grazie ai benefici che esso ha sul corpo ma soprattutto sulla mente, aiutando a combattere ansie e stress.
Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un calciatore di lungo corso, nonostante la giovane età: Christian D’Alba.
Come hai vissuto e come vivi, come hai affrontato e come affronti la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili e severe misure restrittive?
L’emergenza che stiamo vivendo, oltre che sanitaria, ha anche notevoli ripercussioni psicologiche ed emotive sia sulle singole persone che sulla popolazione generale. Personalmente ho vissuto un grande disagio legato alle notevoli restrizioni, come penso la maggior parte dei ragazzi della mia età.
La difficoltà è stata il cambiare in maniera drastica la vita quotidiana, quella di tutti i giorni, quella dove ci relazioniamo con il resto del mondo e a causa di questo virus si è purtroppo interrotto tutto.
Quanti danni, secondo te, hanno causato allo sport in generale ed al calcio in particolare le chiusure indiscriminate e la confusa se non cattiva gestione politica?
Lo scoppio della pandemia da Covid-19 ha modificato drasticamente gli stili di vita di milioni di persone. Basti pensare all’assenza di sport e di attività fisica che sta influendo negativamente su forma fisica e salute mentale. La chiusura di palestre, campi da calcio, piscine, parchi, centri di danza e fitness, di fatto, sta impedendo a molti di dedicarsi alle abituali attività sportive o fisiche, individuali o di gruppo, al di fuori delle proprie case. A soffrire di questa condizione di clausura senza sport, dettata dalla pandemia, sono soprattutto i giovani che solitamente trovano nelle attività fuori casa una forma di socialità e condivisione tra coetanei.
Quanto valore attribuisci al binomio sport-salute, ovvero quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento ed il mantenimento del benessere psicofisico?
A mio avviso il binomio sport-salute è vincente, il movimento costante è fondamentale per dare un benessere psicologico tale da limitare i sintomi della depressione e dell’ansia, notevolmente aumentati in questo periodo a causa del Covid. Inoltre nei ragazzi la concentrazione nello sport permette di contrastare i comportamenti a rischio, tra i quali l’abuso di alcol e il fumo.
Cosa ti ha dato la pratica calcistica in termini di crescita personale sociale e professionale?
La pratica calcistica mi ha insegnato l’importanza della disciplina e della costanza, senza di essa è infatti difficile osservare dei miglioramenti concreti sia a livello professione che personale. Ed è proprio grazie alla costanza, che ho sempre custodito fin quando ho iniziato a giocare da bambino, che sono giunto dove sono ora. Il calcio mi ha offerto molto anche a livello di crescita personale, sono riuscito ad interiorizzare un senso di autocoscienza percependo attraverso un processo di introspezione ciò che sono in grado di fare da solo e soprattutto in squadra. Devo molto alla mia carriera calcistica, senza il calcio non sarei il ragazzo che sono adesso.