Cimo: “Quella circolare va ritirata”
21 Giugno 2019Le principali Sigle sindacali mediche rispediscono al mittente il provvedimento regionale sulla “organizzazione estiva” dei pronto soccorso e chiedono di incontrare De Luca.
Dopo il confronto con i rappresentanti regionali della “Direzione generale tutela della salute” i dirigenti delle organizzazioni sindacali hanno dato il via a una tregua armata con i politici.
“La Regione Campania ha inviato nei primi di giugno una circolare ai direttori generali di tutte le aziende sanitarie, ospedaliere, universitarie e agli Irccs per chiarire che durante il periodo estivo, poiché si aggrava la cronica carenza di medici nei servizi di emergenza e urgenza, i direttori generali devono colmare i buchi – chiarisce Antonio De Falco, segretario regionale della Cimo (Confederazione dei medici ospedalieri) – con medici di altri reparti affini ed equipollenti. Ma senza alcun aggravio di costi”.
Dottore De Falco il confronto Regione–Sindacati non ha dato gli esiti sperati.
“Assolutamente no. Antonio Postiglione, il direttore generale per la tutela della Salute, non ha partecipato all’incontro che aveva convocato. I dirigenti e i funzionari che rappresentavano Postiglione e il governatore De Luca ci hanno in pratica ribadito il contenuto della circolare del 7 giugno. Un documento di cui abbiamo sollecitato l’immediato ritiro”.
Che farete?
“Aspettiamo. Abbiamo chiesto di incontrare il governatore De Luca. A questo punto dobbiamo dargli il tempo necessario per comunicarci le sue intenzioni. Aspettiamo che trascorra anche la prossima settimana per consentire al governatore di programmare l’appuntamento con i sindacati”.
La linea della Regione sembra chiara: vi potrebbero ripetere cosa hanno programmato per l’estate.
“Noi siamo in stand bay, aspettiamo. Abbiamo chiesto di confrontarci con il governatore e di aprire in tempi brevi un tavolo di confronto. Se l’onorevole De Luca decidesse di non incontrarci, organizzeremo una conferenza stampa per elencare quali saranno durante l’estate i pronto soccorso che consideriamo a rischio per gli utenti. Con l’organizzazione sanitaria prevista dai politici e dai loro consiglieri c’è il rischio che chi arriva in pronto soccorso con una ferita alla mano venga visitato da un ginecologo, o che una persona con un problema all’orecchio venga affidato a un oculista o ad un dermatologo. Èvero, siamo tutti laureati in medicina. Ma per lavorare in un centro di emergenza e urgenza occorrono esperienza e competenze specifiche”.