Ciro Dell’Imperio, il basket fa parte della mia vita

Ciro Dell’Imperio, il basket fa parte della mia vita

7 Settembre 2024 Off Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

Ciro Dell’Imperio, allenatore ed istruttore minibasket dal 2010, dal 2016 ha fatto parte  del Centro tecnico federale Campania.  Nel 2018 è stato referente tecnico provinciale della provincia di Caserta. Nel 2020/21 entra a far parte della Juvecaserta come vice allenatore di serie C e U19 eccellenza. Attualmente è sempre in forza con la Juvecaserta come vice allenatore e responsabile del settore giovanile.

A cinque anni ci si avvicina al basket perché qualcuno ti spinge o sull’onda lunga dei successi della Juvecaserta?

A Caserta sicuramente per entrambe le ragioni, mi spiego meglio: principalmente a quell’età ci si avvicina in generale allo sport, ed in questo caso specifico alla pallacanestro attraverso il minibasket, perché un genitore o un parente ti può indirizzare e  spronare a provare. Ad esempio nel mio caso, quando da bambino iniziai a giocare, furono i miei genitori ad indirizzarmi. Chiaramente la scintilla della passione scoccò subito, mi piacque tantissimo e da lì in poi la pallacanestro ha sempre fatto parte della mia vita e ne fa parte tutt’ora. Grazie al basket ho avuto il piacere e la fortuna di fare  esperienze sportive e di vita che mi hanno regalato momenti e ricordi unici, contribuendo, senza ombra di dubbio, alla mia crescita in primis personale e poi sportiva. Chiaramente sul territorio casertano la pallacanestro ha radici forti e se a queste radici volessimo dare un’ identità, sicuramente è da attribuire al nome Juvecaserta, in quanto ha rappresentato negli anni e ancora oggi rappresenta per noi Casertani un motivo di grande orgoglio; grazie alla sua presenza e ai successi ottenuti, è sempre stata capace di generare passione e coinvolgimento e interesse per questo fantastico sport.

 Quella della Juvecaserta resta una stagione ineguagliabile con la covata dei “giovani leoni” che contribuirono in maniera determinate a portare lo scudetto nazionale a Caserta. Qual è la situazione dei giovani atleti oggi?

A quell’epoca a Caserta con la Juvecaserta si è vissuto qualcosa di magico, unico e raro; sicuramente una delle storie più belle ed affascinanti della pallacanestro italiana. A testimonianza di ciò, recentemente, a questa fantastica storia di sport e pallacanestro è stata dedicata la docu-serie “Scugnizzi per sempre”, che ha avuto un successo enorme. Personalmente però, per rispondere alla sua domanda, credo sia doveroso fare una piccola premessa: sono uno di quelli a cui non piace proprio dire che prima era meglio di oggi, o che i ragazzi prima erano diversi e migliori di quelli di oggi, perché credo che a monte ci sia una diversità in primis temporale, nonché una assolutamente e prettamente socioculturale. Oggi lo sport in generale è in continua lotta con le tantissime distrazioni che i nostri ragazzi hanno a disposizione, per questo la bravura di noi addetti ai lavori è quella di innovarsi e aggiornarsi costantemente per cercare di offrire loro una proposta sempre più avvincente e che sia soprattutto capace di affascinarli ed attrarli. Detto ciò le assicuro che è assolutamente fattibile arrivare ad avere da loro passione, dedizione ed impegno, ed è quello che stiamo provando a fare alla Juvecaserta 2021 nel nostro settore giovanile, dove abbiamo raggiunto ormai un ottimo numero di tesserati e,  fortunatamente, abbiamo tanti ragazzi di buon livello che con  progettualità, grande costanza e facendo un passo alla volta stanno lavorando per crescere e provare a creare un qualcosa di importante, ed aggiungo, che possa essere duraturo nel tempo e che con grande rispetto abbia un occhio al passato ma lo sguardo ben saldo sul presente e sul futuro.

 Il suo è un osservatorio speciale, intravede all’orizzonte giovani giocatori di basket in grado di sfondare a livello nazionale?

Come le dicevo prima i numeri ci sono e anche il materiale su cui lavorare, chiaramente questo che mi chiede dipende da tanti e diversi fattori. Ai ragazzi con cui lavoro lo ripeto quotidianamente: tanto anzi tantissimo dipende da voi, da quello che mettete in mezzo al campo e da quanta voglia avete di superare le difficoltà che si presenteranno, consapevoli di avere uno staff che farà di tutto per farvi  lavorare nel miglior modo possibile. Il lavoro fatto fino ad ora ci da feedback positivi ed incoraggianti, avendo diversi ragazzi aggregati dal settore giovanile in prima squadra in B nazionale e che quest’anno prenderanno parte al campionato nazionale giovanile di categoria più importante, la 19 eccellenza. L’obiettivo ovviamente è quello di provare a crescere sempre di più alzando l’asticella anno dopo anno e aumentando la qualità del lavoro, anche e soprattutto nelle prime fasce.

Il basket, ma lo Sport in genere, richiede sacrifici e corretti stili di vita a cominciare dall’alimentazione. Le giovani generazioni, in genere, sono poco propense ad adottare regimi di vita sani. Come riesce a convincere i giovanissimi a vivere in maniera più sana?

 Uno stile di vita corretto e una sana alimentazione sono senza dubbio un valore aggiunto alla vita di uno sportivo. Chiaramente il tutto va contestualizzato per fasce d’età dove la differenza e la richiesta sono e devono essere, secondo me, diverse. Nelle prime fasce indubbiamente per ottenere ciò, il contributo e l’appoggio dei genitori diventa, indiscutibilmente, fondamentale ed importantissimo. Con i ragazzi più grandi soprattutto quando si alza l’asticella e la competitività e l’agonismo diventano protagonisti indiscussi del loro percorso sportivo, e diventa una loro scelta voler competere a determinati livelli, gli è chiaro che questo aspetto di cui parliamo diventa imprescindibile ed assume un valore fondamentale come lo può essere l’aspetto tecnico/tattico, quello fisico e quello mentale.

 Qualche suo personale ricordo in negativo ed in positivo legato sempre al mondo della palla a spicchi.

Come ricordo negativo, indubbiamente la retrocessione dello scorso anno, avvenuta purtroppo aritmeticamente dopo una gran vittoria su un campo non facile come quello di Sant’Antimo. Di ricordi positivi ne ho due: senz’altro il calore e la vicinanza dei nostri tifosi, che nonostante l’amaro epilogo, a fine gara con Piacenza in casa, ci hanno applaudito, sostenuto e supportato riconoscendoci sicuramente il grande impegno e la volontà di salvare una stagione balorda, sotto tanti punti di vista. L’altro, sicuramente, la vittoria del campionato U19 Gold con la partecipazione all’Interzona di categoria.

 Magari ci vorrà del tempo ma lei crede che la Juvecaserta potrà tornare a ricoprire un ruolo più consono alla sua grande tradizione?

Quotidianamente lavoriamo per far sì che questo che mi chiede diventi realtà, con la convinzione che il lavoro ripaga sempre e che con consapevolezza, progettualità e serietà i risultati sicuramente arriveranno.