Cisl-Fp: il concorso della Regione è “eticamente non accettabile”

Cisl-Fp: il concorso della Regione è “eticamente non accettabile”

24 Gennaio 2020 0 Di La Redazione

Se le parole hanno ancora un senso, quelle espresse dalle Organizzazioni sindacali, sull’iter scelto da Palazzo Santa Lucia per reclutare dirigenti, pesano come macigni.

 

Questa volte la critica aspra all’azione della Regione fa convergere sulle stesse posizioni tutte e tre le sigle confederali. “Il concorso per il reclutamento dei nuovi dirigenti della Giunta Regionale prova che per l’ennesima volta De Luca non ha il minimo rispetto per chi difende i diritti dei lavoratori e per i diritti stessi”. Il segretario della Cisl Fp Campania Lorenzo Medici lancia l’allarme su anomalie e irregolarità che riguarderebbero il concorso che dovrebbe rimpolpare con nuovi dirigenti gli uffici di Santa Lucia. Un allarme espresso anche a livello unitario in un documento firmato dalle tre segreterie regionali Cisl Fp, Cgil Fp, e Uil Fpl.

“Capita raramente che De Luca si confronti con i sindacati, infatti da mesi fatichiamo ad avere un incontro per tracciare delle linee guida unitarie sui precari della sanità, e quelle rare volte che ascolta le organizzazioni sindacali, ci tocca constatare con amarezza che è del tutto inutile – continua Medici – sulla tematica del concorso le segreterie erano state convocate per discutere insieme dei criteri di partecipazione ma poi sono state pubblicate delle norme che limitano la partecipazione dei professionisti e che rischiano di inficiare il concorso. De Luca vuole trasformare la Campania in un modello da seguire per il Paese ma ad oggi non possiamo far altro che registrare l’ennesima figuraccia”.

Nella nota unitaria i delegati di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl rispettivamente Luciano Nazzaro, Aniello Salzano e Alessandro Ruggiano hanno spiegato che il governatore della Regione avrebbe dato il via per un concorso “Eticamente non accettabile” perché prevede la possibilità di partecipazione anche per i dirigenti assunti a tempo determinato (“intuitu persone” dalla Giunta) e che abbiano una anzianità pari a tre anni, a fronte di quanto invece disposto dalla normativa vigente che prescrive una anzianità minima dai 4 ai 5 anni, puntando così alla stabilizzazione (nei ruoli delle Pubbliche Amministrazioni) di coloro che non hanno sostenuto alcuna selezione ma sono legati al vertice politico con contratti dirigenziali a tempo determinato. I tre delegati inoltre hanno specificato che il concorso bandirà 61 posti, con una riserva del 30% per gli interni pari a 18 unità: un numero, come spiegano nella nota, del tutto inadeguato perché la vigente normativa consente di riservare agli interni il 50% dei posti.