Cisl-Fp: la trattativa in Regione non trova sbocchi
27 Settembre 2019Lorenzo Medici: “Le decisioni del presidente De Luca non possono essere ostacolate dalla macchina burocratica, adesso temiamo il risultato di questo mancato accordo sui precari”.
Per il personale precario della sanità campana non si sono aperti gli spiragli auspicati. “Il presidente De luca dovrebbe essere più attento quando annuncia stabilizzazioni dei precari della sanità perché ai tavoli tecnici non si avvengono mai e il risultato è solo una grande confusione per i lavoratori e mancata assistenza per i cittadini”. A lanciare l’allarme sul mancato rilancio della sanità pubblica campana è Lorenzo Medici segretario regionale Cisl-Fp a seguito dell’incontro che si è svolto questa mattina in Regione.
I tavoli tecnici programmati alla regione Campania non hanno prodotto gli accordi sperati. “Non si è tenuto conto del reale fabbisogno sanitario e non è stata presa in considerazione la proposta di proroga tecnica di tutte le forme di precariato almeno fino a dicembre – continua Medici – la richiesta della proroga tra l’altro trovava fondamento nell’evoluzione normativa che è già nell’agenda politica del Governo”
“Le decisioni del presidente De Luca non possono essere ostacolate dalla macchina burocratica, adesso temiamo che il risultato di questo mancato accordo sui precari della sanità possa essere devastante – continua Medici – ci tocca poi prendere atto della mancanza di una governance unica in materia, infatti mentre alcuni precari hanno ricevuto una proroga perché idonei nei concorsi altri no. E le motivazioni sono tutte diverse”.
“De Luca deve fare chiarezza sulla linea politica da adottare – continua il segretario regionale Cisl Fp – Non è possibile che la Regione ‘auto-annulli’ delle decisioni che non solo danno un respiro a chi attende da anni un contratto di lavoro m soprattutto a chi ha bisogno di cure immediate. Questa situazione rischia di provocare forti tensioni sociali negli ospedali e nelle strutture sanitarie che fino oggi hanno garantito i livelli essenziali di assistenza proprio grazie al lavoro dei precari”.