Claudio Console, lo sport ha formato il mio carattere
13 Maggio 2021Quello che al tempo era chiamato “calcetto” inizia a essere praticato in Italia tra gli anni ’50 e ’60, soprattutto nei circoli sportivi romani sul Lungotevere. Gli improvvisati campi da gioco sono quelli in terra battuta del tennis a cui è tolta la rete e sono installate delle mini-porte da calcio. Sotto la direzione del pioniere Gustavo Valiani, nel 1961 si disputa la prima edizione della “Coppa dei Canottieri” di calcio a 5, riservata ai più prestigiosi circoli sportivi capitolini. Nel 1978 nasce come Federcalcetto la Federazione Italiana Calcetto da cui in seguito derivò, in base ad una scissione interna, la Lega Italiana Calcetto. Dal 1978 al 1983 si giocarono così due campionati fino al dicembre 1983, quando si concretizzò l’ingresso della disciplina all’interno della FIGC. Nel 1984 la Federazione istituisce il “Comitato Nazionale del Calcetto” con il duplice scopo di organizzare e normare una disciplina ancora improntata sullo spontaneismo nonché di diffondere lo sport oltre i confini dei circoli sportivi romani. In quest’anno, sotto la guida di Antonio Ricchieri, si ha la creazione di una selezione nazionale affiliata all’UEFA nonché l’istituzione del primo torneo nazionale. Al primo torneo nazionale parteciparono 350 squadre. Nella prima fase di qualificazione gli incontri erano riservati a compagini appartenenti alla stessa regione, ciascuna delle quali aveva a disposizione un numero di qualificazioni proporzionale a quello delle iscrizioni. A questa prima fase ne seguiva una a carattere interregionale articolata in gare di andata e ritorno per determinare le otto formazioni ammesse alla poule scudetto organizzata in luglio nel Campo Centrale del Foro Italico a cui parteciparono Roma Calcetto, Roma RCB, Circolo Canottieri Aniene, Tor Carbone, Hobby Sport Poggio Verde Roma, Mondo Rubber Torino, Incra Cosenza e Lacco Ameno Ischia. La finalissima è vinta dalla Roma Barilla, che supera 5-0 la Roma RCB davanti a 5.000 spettatori. Nella squadra Campione d’Italia spiccano i nomi di Caneschi, Rotondi, Scacchi, Ronconi, Albanesi e Filippini; il tecnico è Giampiero Forte. Nell’intenzione di sganciare la disciplina dai ritmi stagionali del tennis, estendendo la sua praticabilità all’intero anno solare e non più alla sola primavera, nell’edizione successiva l’inizio del campionato, seppur interrotto da una lunga sosta invernale, è anticipato a ottobre anziché in marzo. Anche la fase interregionale è modificata, con l’introduzione di quadrangolari in sede unica al posto degli scontri a eliminazione diretta. La poule scudetto si sposta nella Repubblica di San Marino e per la prima volta è giocata in campi con il fondo in erba sintetica e non più nei campi di terra rossa. In finale la Roma Calcetto si ripete, superando 4-1 il Marino Calcetto. Nella stagione 1985-1986 la Roma Barilla è ancora protagonista; arriva in finale, ma sulla sua strada trova l’Ortana Griphus, società nata in quello stesso anno proprio da una scissione della Roma Barilla. La finale viene vinta ai rigori dagli ortani, che ci riproveranno anche l’anno seguente ma senza successo, uscendo sconfitti dalla finale per mano del Marino Calcetto. La fase finale per la stagione 1987-88 vede il tricolore tornare nella capitale. A conquistarlo è la Roma RCB, che in finale ha la meglio sul Millefonti Torino.
Questa disciplina sportiva molto seguita che produce più azioni del calcio ad 11 viste le ridotte dimensioni del campo ed il numero limitato dei contendenti ha subito anch’essa in questo complesso periodo di Covid molti condizionamenti e molte difficoltà. Ne parliamo con Claudio Console che dopo aver giocato nelle giovanili del Bari calcio a 11, lo scorso anno ha optato per il Futsal che è lo sport che praticava da bambino. Ha militato lo scorso anno nel Rutigliano, mentre quest’anno ad inizio stagione ha giocato con il Futsal Cobà e adesso è approdato al Futsal Capurso.
Come ha vissuto e vive Claudio Console la paura del contagio ed il forte disagio per le indispensabili misure restrittive?
La paura del contagio è stata molta, soprattutto all’inizio quando i nostri protocolli non prevedevano i tamponi…infatti molti di noi si sono contagiati. Con i nuovi protocolli e l’introduzione dei tamponi obbligatori è cambiato tutto ed il campionato è proseguito più tranquillamente.
Quanti danni hanno arrecato la pandemia ed i lockdown al Futsal?
La pandemia ha procurato molti danni alle società di Calcio a 5 perché purtroppo molti sponsor sono venuti meno e per tutti è stato un anno molto faticoso …speriamo che questo incubo finisca.
Quando corro tutti i pensieri volano via. Superare gli altri è avere la forza, superare se stessi è essere forti. (Confucio) Cosa le hanno dato lo Sport in generale ed il Futsal in particolare in termini di crescita personale?
Lo sport in generale ed il Calcio a 5 in particolare per me sono la Vita. Hanno contribuito a cambiare molti aspetti del mio carattere in meglio e soprattutto senza l’attività fisica ed il calcetto non riesco a stare bene. L’ anno scorso lontano dai campi per tanti mesi mi è pesato molto e spero non capiti più perché lo sport è il mio ossigeno!