Colesterolo LDL, farmaco a mRNA dimezza livelli con due iniezioni l’anno
26 Dicembre 2024In uno studio italiano condotto in 31 centri su 659 pazienti, con un nuovo farmaco a mRNA, inclisiran, disponibile in Italia da circa due anni, è stata ottenuta una riduzione media del colesterolo del 51% dopo 3 mesi dalla prima dose del farmaco e a seguito di una seconda somministrazione. Il farmaco agisce disattivando l’mRNA che trasmette le informazioni per la proteina PCSK9, implicata nel trasporto e nella distruzione dei recettori che legano il colesterolo con il risultato di ridurre il livello di colesterolo LDL. Il farmaco è disponibile in Italia da circa due anni, in ragione dei primi dati di efficacia real-life (CHOLINET) pubblicati dal Journal of the American College of Cardiology (JACC). L’indagine è stata condotta dal gruppo di ricerca guidato dal professor Pasquale Perrone Filardi, presidente SIC e direttore della scuola di specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università Federico II di Napoli, e ha coinvolto 659 pazienti, tra novembre 2022 e febbraio 2024, con età media di 63 anni e in gran parte uomini.
Dimezzati livelli di colesterolo con due dosi
“Dopo 3 mesi dalla prima dose del farmaco e a seguito di una seconda somministrazione di Inclisiran, è stata raggiunta una riduzione media del colesterolo del 51% permettendo di ottenere livelli di colesterolo di 50 mg/dl, al di sotto del target stabilito dalle linee guida correnti – spiega Perrone Filardi in una nota. – Risultati ancora migliori sono stati inoltre raggiunti per i pazienti ad alto rischio di sviluppare malattie cardiovascolari che dopo solo 2 dosi di Inclisiran sono riusciti a raggiungere nel 57% dei casi valori di colesterolo inferiori a 55 mg/dl e nel 69% livelli di LDL al di sotto di 70 mg/dl – commenta Perrone Filardi -. A 9 mesi dall’inizio dello studio e dopo una terza dose del farmaco, la riduzione media dei valori LDL ha raggiunto mediamente il 56% e ha nuovamente mostrato i risultati più significativi tra i pazienti ad alto rischio, che nel 67% dei casi, cioè circa due terzi, sono riusciti a ottenere valori di colesterolo inferiori a 55 mg/ dl e nell’80% al di sotto di 70 mg/dl”.
“Ottimi risultati sono stati raggiunti nei soggetti ad alto rischio cardiovascolare che seguono una terapia combinata con statine o ezetimibe nei quali è stata osservata una riduzione di LDL al di sotto di 55 mg/dl, a 3 mesi, nel 71% dei casi e dell’83.2% a 9 mesi. Inoltre, l’82.3% e il 94.7% dei soggetti ha raggiunto livelli di colesterolo sotto i 70 mg/dl a 3 e 9 mesi, rispettivamente”, sottolinea Perrone Filardi.
Aderenza terapeutica quasi al 100%
“L’aderenza alla terapia ha raggiunto quasi il 100% spiegabile sostanzialmente con la rarità di effetti collaterali rispetto alle statine e una modalità di somministrazione meno impegnativa, con iniezioni sottocutanee semestrali anziché una pillola al giorno”, evidenzia il ricercatore. La prospettiva è di aumentare l’aderenza alla terapia contro il colesterolo con farmaci da assumere a intervalli sempre più lunghi, efficaci e sicuri. La scarsa aderenza è ancora una sfida sanitaria molto seria se si considera che fino al 50% degli individui abbandona la terapia tradizionale con le statine a un anno dalla prescrizione e che la stragrande maggioranza degli italiani over 50 presenta valori molto al di sopra di quelli consigliati, responsabili di circa 50.000 decessi l’anno, con una spesa sanitaria che arriva a 16 miliardi per costi diretti e indiretti.
“Si tratta di un fatto molto importante poiché una delle sfide della prevenzione cardiovascolare è proprio il raggiungimento dei livelli di colesterolo raccomandati dalle linee guida per il proprio livello di rischio – conclude -. Non esistono infatti livelli di colesterolo normali in quanto più è alto il livello di rischio individuale del paziente, tanto più basso deve essere il valore di colesterolo LDL. Inclisiran ha dimostrato però di ridurre efficacemente i livelli di LDL specialmente nei pazienti più a rischio, senza effetti collaterali significativi e con maggiore efficacia quando somministrato in combinazione alla terapia con statine”.