Con il latte della mamma la “bua” si sente di meno.
23 Ottobre 2018Dallo studio di una giovane dottoressa di Cava dei Tirreni la rilevazione che l’allattamento naturale o quello mediante biberon riducono la sintomatologia dolorosa durante la pratica della vaccinazione in età pediatrica.
Con il latte materno, ma anche quando la suzione avviene attraverso la bottiglia con la classica tettarella, le punture dei vaccini fanno meno male. Se il bambino viene allattato dalla mamma mentre il pediatra inietta la dose, infatti, il pianto si placa. E cosi non viene giù neppure una lacrima. Se ne ricava che i neonati allattati durante la vaccinazione, piangono di meno e sentono meno dolore rispetto a quelli confortati e distratti in altri modi.
A rilevarlo è uno studio, condotto dalla dottoressa in medicina e chirurgia, Claudia Viggiano. Giovanissima, appena 24enne, cavese, figlia d’arte (il papà noto pediatra cavese), ha condotto la singolare ricerca come tesi di laurea con la supervisione del professor Pietro Vajro, Direttore della Cattedra di Pediatria della Facoltà di Medicina dell’Università di Salerno.
Come spiegato dallo stesso Professore questo studio rappresenta una costola di progetto più ampio di umanizzazione delle cure pediatriche: “Il dolore – spiega il professore Vajro – o meglio il suo trattamento rappresenta un aspetto molto importante. Il nostro obiettivo è di sollecitare i centri vaccinali all’adozione di pratiche volte alla riduzione dell’intensità del dolore da vaccinazione”. E’ indubbio che la ricerca si colloca in un periodo storico, caratterizzato da un aspro dibattito sulla validità dei vaccini e sulla loro obbligatorietà. La conoscenza di metodi che riducono la sensazione del dolore nel corso della vaccinazione può avvicinare parecchi genitori indecisi. Lo studio è stato condotto in collaborazione con i medici dell’ASL e con il consenso informato dei genitori. La ricerca ha usato un campione di 147 bambini tra i due ed i dodici mesi sottoposti nei centri di Cava e Salerno alle pratiche vaccinali. I bambini sono stati suddivisi in tre gruppi: allattati al seno durante la vaccinazione, quelli con il biberon, ed infine i neonati vaccinati senza alcun intervento esterno.
“Durante la vaccinazione abbiamo eseguito una videoregistrazione per poi valutare i parametri scelti per la misurazione del dolore e cioè la durata del pianto in secondi, la latenza del pianto ed infine, con il punteggio derivante da due scale standardizzate, la misurazione del dolore”. Nei tre gruppi la posizione assunta dal bambino è la stessa: in braccio alla mamma. Nel gruppo dei neonati allattati al seno o con biberon i piccoli vengono allattati due minuti prima, durante e tre minuti dopo. “I nostri risultati confermano i dati presenti in letteratura sul ruolo dell’allattamento materno, ma aggiungono un dato non presente in nessuna ricerca e cioè l’efficacia anche dell’allattamento artificiale.
In particolare, abbiamo dimostrato che i bambini dei gruppi allattati piangono circa la metà del tempo rispetto a quelli non allattati. Il meccanismo è legato al potere analgesico combinato. Interagiscono più componenti quali il contatto pelle, la distrazione, l’atto della suzione, il sapore dolce del latte”. Da oggi, dunque, al latte materno viene riconosciuta una nuova proprietà quella di “anestetico naturale” contro il dolore.