Conflitto ucraino, ospedali in difficoltà e mancanza di personale
28 Febbraio 2022L’invasione russa nel territorio ucraino porterà ad una catastrofe umanitaria. L’offensiva ha già colpito in modo tragico la popolazione, facendo registrare numerose vittime civili. Sono tanti gli enti sanitari e assistenziali che si stanno muovendo per dare sostegno alla popolazione duramente colpita dai bombardamenti che si susseguono ad ogni ora del giorno. Altri 3,5 milioni di dollari del Fondo di emergenza dell’Oms per le emergenze vengono destinati «all’acquisto e la consegna di forniture mediche urgenti. Questo sostegno sanitario umanitario aumenterà a seguito di ulteriori valutazioni dei bisogni» della popolazione ucraina. Questo nuovo stanziamento integra le forniture mediche e di emergenza già presenti nelle strutture sanitarie». Lo ha annunciato Tedros Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, esprimendo la «profonda preoccupazione dell’Oms per la salute della popolazione ucraina nell’escalation della crisi» con la Russia. «Il sistema sanitario – sottolinea Tedros – deve continuare a funzionare per garantire le cure essenziali a tutti per tutte le malattie, dal Covid al cancro, dal diabete alla Tbc e ai disturbi psichiatrici, specialmente per le fasce di popolazione più vulnerabili come anziani e migranti». Il richiamo dell’Oms è netto: «Tutte le parti in causa devono fare il possibile per assicurare che le strutture sanitarie, gli operatori, i pazienti, le forniture non siano un bersaglio».
«Le immagini a cui assistiamo – di cittadini inermi costretti a nascondersi nei bunker e nelle metropolitane – sono terribili e ci riportano ai giorni più bui della storia europea». Il premier Mario Draghi apre così l’informativa alla Camera per riferire sul conflitto russo-ucraino. Poi l’affondo: «L’Italia condanna con assoluta fermezza l’invasione, che giudichiamo inaccettabile. L’attacco è una gravissima violazione della sovranità di uno stato libero e democratico, dei trattati internazionali, e dei più fondamentali valori europei», ribadisce il premier. «Qualsiasi ulteriore escalation» del conflitto in Ucraina «potrebbe portare a una catastrofe umanitaria in Europa, con un bilancio significativo in termini di vittime e ulteriori danni ai già fragili sistemi sanitari», dichiara l’Oms Europa che ha ribadito la sua «più profonda preoccupazione per la sicurezza, la salute e il benessere di tutti i civili colpiti dalla crisi nel Paese». Anche il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli, ha espresso preoccupazione per le conseguenze che potrebbero esserci in Europa e nel mondo intero. «La guerra produce delle conseguenze che si riversano sulle popolazioni più deboli. Non soltanto su quelle coinvolte direttamente nei conflitti, e qui ribadisco la ferma condanna di ogni forma di violenza e di guerra. Le conseguenze sul piano economico, infatti, potrebbero esserci per tutti i Paesi, Italia compresa. Con un aumento delle disuguaglianze, ma anche delle difficoltà di accesso alle cure, se si dovesse sviluppare una crisi economica dalle conseguenze incerte».
Gli ospedali sono in difficoltà a Kiev, sono stati bloccati gli interventi, anche quelli urgenti; sono state interrotte anche le cure urgenti come radioterapia e chemioterapia. «Il diritto alla salute e l’accesso ai servizi sanitari devono essere sempre tutelati, anche nei periodi di crisi – sottolinea l’Oms Europa – Gli operatori sanitari, gli ospedali e le altre strutture non devono mai essere un bersaglio e devono poter continuare a soddisfare i bisogni sanitari delle comunità. La protezione dei civili è un obbligo del diritto internazionale umanitario», rimarca l’Oms Europa. «Una catastrofe umanitaria per i rischi di combattimenti vicino gli impianti nucleari” dell’Ucraina e “dell’escalation verso una guerra nucleare». È l’allarme che lanciano i medici, americani e russi, dell’International Physicians for the prevention of nuclear war (Ippnw) in un documento pubblicato online. Secondo Linda Pentz Gunter, fondatrice di Beyond Nuclear: «Non importa la genesi, la causa o chi ha iniziato cosa, la realtà è che ci sono 15 reattori nucleari operativi in Ucraina – ricorda – Se i reattori si trovano nel mezzo di un conflitto o di una guerra, non possono essere semplicemente abbandonati. Questo ci impone di evitare con urgenza questa possibilità». Secondo gli esperti, «la guerra potrebbe portare ad un disastro simile o peggiore del crollo del reattore di Chernobyl del 1986». «Il problema odierno – ha sottolineato all’ANSA, Damiano Rizzi, presidente di Soleterre – è che oggi il personale ospedaliero non si è presentato al lavoro. Tutti stanno cercando di mettere in sicurezza le famiglie. Questo impedisce oggi di fare interventi oltre che radioterapie e chemioterapie. Si tratta di pazienti che rischiano di morire. La guerra non ferma i tumori». Intanto, alcuni dei bambini malati e le loro famiglie (sei al momento), accolte nella casa di Soleterre, sono stati spostati in ospedale, nei rifugi anti bomba. «La prima cosa è mettere in sicurezza le persone. È una situazione difficile – ha precisato Rizzi – è difficile immaginare un bambino malato che si deve curare urgentemente e non può farlo».
Fonte:DoctorNews33