Congiuntivite allergica, mai sottovalutare il problema né ricorrere a colliri con il fai da te
7 Giugno 2023 Rossore o bruciore agli occhi, gonfiore delle palpebre e aumento della lacrimazione. Con l’estate, l’appello degli oculisti riguarda soprattutto la congiuntivite allergica. Mario Sbordone, chirurgo oculista e tra i maggiori esperti in patologie della vista, raccomanda la massima attenzione a sintomi che sono spesso sottovalutati e possono portare, se trascurati, a problemi anche importanti. «Gli allergeni – dice – in particolare i pollini e le graminacee, sono responsabili di allergie che spesso coinvolgono anche gli occhi. La congiuntivite allergica è causata da un’infiammazione di quella sottile membrana che protegge l’occhio dagli agenti esterni, la congiuntiva per l’appunto, ed è molto frequente in questo periodo». Ma quali sono le cause scatenanti? Sbordone chiarisce che esiste un identikit ben preciso dei soggetti che sono a maggior rischio. In questo caso si parla di vere e proprie predisposizioni familiari. «Spesso, i pazienti che arrivano a visita sono persone che risentono annualmente dell’aggressione dei pollini e di altri allergizzanti. Questa periodicità è di per sé già una chiara indicazione su quella che potrà essere la diagnosi. Altro sintomo piuttosto peculiare è il prurito oculare, che unitamente al rossore e ad una profusa lacrimazione, costituisce il motivo che spinge il paziente a chiedere un consiglio. Il problema maggiore è però legato alla possibilità, frequente, che la congiuntivite allergica si complichi a causa della sovrapposizione di un’infezione batterica». In questi casi, al mattino, la secrezione notturna può far ritrovare il paziente con le palpebre letteralmente saldate. Se si notano alcuni specifici campanelli d’allarme, meglio consultare subito uno specialista. «Sintomo di un possibile problema – prosegue Sbordone – è il prolungarsi del disturbo. Se i fastidi continuano per diversi giorni significa che potrebbe esserci un problema da affrontare con indagini e terapie specifiche. Anche la monolateralità dei sintomi non è un buon segno, potrebbe essere la spia di cheratiti, ascessi corneali o uveiti». Al di là dei casi più gravi, ci sono poi dei comportamenti che possono aiutare ad evitare di incappare in una congiuntivite allergica. Gli occhiali da sole riducono il fastidio, sia perché fanno da schermo protettivo nei confronti dell’ambiente esterno, sia perché evitano che i raggi ultravioletti finiscano per aumentare l’allergia. Allo stesso modo, anche i cappellini con visiera proteggono l’occhio da un’eccessiva esposizione. Infine, lavare spesso il viso e le palpebre serve a rimuovere polveri e pollini, oltre a migliorare la secrezione lacrimale. Un capitolo a parte lo meritano i colliri. «Non bisogna mai ricorrere all’automedicazione – avverte Sbordone – se ci sono secrezioni, molto probabilmente sarà il caso di usare colliri con antibiotico o cortisonici, ma deve sempre essere lo specialista a prescrivere la terapia. Stesso discorso per colliri antistaminici, che non avendo cortisone si possono usare per periodi più lunghi, ma in ogni caso va evitato sempre il ricorso al fai da te o al passaparola: si finisce spesso col procurarsi gravi complicazioni».